La colletta del genero di Riina: "Mi perseguitano e non ho soldi"

La famiglia di Riina torna a piangere miseria e sostiene di essere perseguitata

Foto d'archivio
Foto d'archivio

Il genero del boss Totò Riina piange miseria e vuole consolarsi con una petizione lanciata online, con cui chiede di aiutarlo perché "perseguitato" e senza più un soldo in tasca per via del sequestro delle sue aziende.

È Antonio Ciavarello, figlio della maggiore delle figlie del boss a sostenere che il sequestro delle sue aziende lo abbia messo sul lastrico. Peccato che la magistratura la pensi diversamente e sostenga che le sue fortune, nel settore del commercio di ricambi d'auto, siano dovute a quelle del suocero, numero uno di Cosa Nostra.

Non è la prima volta che i famigliari di Riina si fanno notare con iniziative discutibili.

A giugno la figlia minore, Lucia, aveva chiesto il bonus bebè al Comune di Corleone, sostenendo di essere nullatenente. Una domanda che aveva ottenuto in tutta risposta il "no" secco dei commissari che reggono la municipalità sciolta per mafia.

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