A Cascina, il primo comune della Toscana amministrato da una giunta della Lega Nord, gli italiani sono in cima alle graduatorie di assegnazione degli alloggi. Il 75per cento dei beneficiari del contributo pubblico è italiano, come lo sono i primi dieci nomi in graduatoria.
Come mai? Il comune specifica che la legge non è cambiata e che basta applicarla per far sì che le persone autoctone non vengano discriminate. Perchè ciò avvenisse è stato chiesto agli stranieri di dichiarare, attraverso un certificato autenticato emesso dall’ambasciata o dal consolato, se hanno proprietà nel Paese di origine. Equiparandoli in questo alle richieste fatte agli italiani.
Italiani e stranieri devono entrambi certificare di non avere proprietà. In caso ciò venga provato alle persone in questione viene asseganto un posto migliore nelle graduatorie di assegnazione dell'alloggio. Un italiano proprietario di case, non può accedere a certi aiuti e vengono per questo controllati dai comuni, i quali sono in collegamento diretto con l'Agenzia delle Entrate e con il catasto.
Cerificare che gli stranieri non abbiano proprietà è invece più difficile.
"Era piuttosto incomprensibile che i cittadini italiani fossero sottoposti alla verifica dei propri beni eventualmente posseduti in altre città, rispetto a Cascina, e ciò non valesse per tutti gli altri. Ora chi sa di non avere diritto agli aiuti magari evita di chiederli» dice l’assessore alle politiche sociali Edoardo Ziello ai microfono de Il Tirreno.In sostanza, italiani e stranieri vengono messi sullo stesso piano.
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