Già ieri pomeriggio, su dalle alture di Genova, era possibile scorgere lungo l'orizzonte azzurro il profilo squadrato del relitto. Ma solo questa mattina, alle prime luci dell'alba, il fantasma della Costa Concordia è arrivata a Genova per concludere quel lungo viaggio che l'ha riportata laddove, nove anni fa, era stata costruita e aveva preso il mare. E così, giunta a due miglia dalla costa ligure, gli otto rimorchiatori del porto di Genova hanno preso in consegna la nave dalle due grandi imbarcazioni oceaniche che l'hanno trainata dal Giglio fino alla rada di fronte al bacino di Prà-Voltri. "Non è una conclusione, è un nuovo inizio - plaude il premier Matteo Renzi - l'Italia è in grado di ripartire, non ci rassegniamo al declino".
"I francesi devono imparare a fidarsi un po' più di noi italiani - ha commentato il ministro dell’Ambiente, Gianluca Galletti - l’operazione Concordia è andata molto bene, avevamo preparato tutte le precauzioni. Non c’è stato alcun inquinamento". Duecentomila tonnellate da ormeggiare in porto. Quando anche il secondo rimorchiatore oceanico, il Blizzard, si è staccato è toccato a quelli più piccoli entrare in azione. I due rimorchitori di prua hanno una potenza sufficiente per spostare ognuno 70mila tonnellate, quelli di poppa arrivano in coppia a 150mila tonnellate. Quindi la potenza complessiva dei primi quattro rimorchiatori sarà di 290mila tonnelalte. Più che sufficiente, dunque, a portare il relitto, appesantito dai trenta cassoni che lo fanno galleggiare, in porta. Una procedura, quella dello scambio tra rimorchiatori, che è stata effettuata con la massima attenzione. Quindi si è puntato verso Ponente, prima dell'inversione di marcia con l'entrata nel porto di Prà-Voltri in "retromarcia" di poppa fino alla posizione finale. "Abbiamo dimostrato di poter essere reattivi e soprattutto attrattivi per gli investimenti internazionali", commenta Renzi che, pur ringraziando "chi ha fatto l'impresa", si è rifiutato di festeggiare. Nella vicenda della Concordia, ammette il premier, "l’errore è stato dell’Italia" - e questo "sarà definito in sede penale" - ma "quello che è stato fatto ora", con il recupero del relitto, "non era mai stato fatto prima".
La Costa Concordia ha così terminato il suo ultimo viaggio. L'urlo della sirena della motonave Virginia ha salutato, a nome di tutto il Vte, l'ingresso nel porto di Genova. Solo adesso comincerà lo smantellamento del relitto. "Anche la scaramanzia e la cautela cui mi sono attenuto fino adesso - ha commentato Franco Gabrielli, capo del dipartimento della Protezione civile nazionale - devono lasciare il passo alla constatazione che lo sforzo cominciato due anni fa ha avuto il suo giusto compimento". Come già Galletti, anche Gabrielli non ha mancato di pungolare gli scettici che in passato hanno più volte "gufato" sull'esito della rimozione del relitto. "Ora inizio a togliermi i sassolini dalle scarpe", ha aggiunto Gabrielli puntando il dito contro "quelli che aspettavano questo giorno per dire 'io l’avevo detto'. A queste persone va il mio pensiero commosso, nella vita si dicono tante cose, purtroppo questa fatidica frase non potrà essere detta". Non fa alcun nome: "Basta guardare le rassegne stampa per trovarne a bizzeffe".
L'attesa del relitto è durata alcuni giorni. Qualcuno ha addirittura affittato, fino a duemila euro cash, balconi privati per guardare direttamente la lingua di cemento della foranea dove, una volta arrivata, è stato agganciato quel che resta della nave da crociera che si era incagliata all'Isola del Giglio. Finestre, terrazze e balconi sono diventati così posto in primissima fila per avere una visuale d'eccezione sulla Concordia.
"Ma il nostro primo pensiero deve andare a quelle 32 vittime - ha detto il presidente del Municipio Mauro Avvenente - tanto che stiamo pensando alla possibilità di intitolare la piazza vicino alla Foranea a quelle persone che hanno perso la vita nel naufragio"- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.