Distrugge e dà fuoco alla cella. Così, un detenuto tunisino, in preda ad un raptus di follia, ha demolito la cella in cui era recluso salvo appiccare il fuoco qualche attimo dopo.
Le urla, l'ira cieca e poi le fiamme che divampavano all'interno della camera carceraria. Hanno vissuto un vero e proprio inferno gli agenti della Polizia Penitenziaria in attività presso la casa circondariale San Donato di Pescara. Stando a quanto si apprende da Cityrumors.it, i fatti sarebbero occorsi nella giornata di ieri, pressapoco alle ore 20. Un detenuto tossicodipendente di nazionalità tunisina, presente nella struttura solo da qualche ora, avrebbe dato completamente fuori di senno, dapprima distruggendo l'arredamento della cella poi, appiccando il fuoco. Nel tentativo di mettere in sicurezza il recluso dalle fiamme, alcuni agenti sono rimasti feriti tanto da rendersi necessario il rasporto in ospedale. La prognosi sarebbe di 7 giorni ma non si escludono complicazioni.
Sulla vicenda, ancora in fase di accertamento, è intervenuto il vicesegretario della Uil Penitenziara Abbruzzo, che ha fornito una prima ricostruzione dell'accadimento. "Verso le ore 20 - spiega Nardella - un detenuto tossicodipendente appena giunto in istituto, per motivi ancora sconosciuti, probabilmente in preda a crisi d’astinenza, ha distrutto la cella nella quale era stato ubicato salvo poi metterla a fuoco. Alcuni agenti intervenuti, i pochissimi che in quel momento erano in servizio, nel tentativo evidente di mettere in sicurezza il detenuto e il reparto dove era stato allocato, sono rimasti feriti e trasportati in ospedale. Al momento si parla di una prognosi di 7 giorni anche se crediamo vi potrebbero essere complicazioni”.
Anche Giuseppe Ferretti, segretario provinciale del sindacato, ha detto la sua in merito ai fatti di ieri, rimarcando le criticità sui temi della carenza di organico, del sovraffollamento carcerario, dell’elevato numero di tossicodipendenti e
di detenuti affetti da disagi pischici all'interno della struttura di San Donato. "C'è una situazione drammatica - afferma - dalla quale il carcere di Pescara sembra non poterne proprio uscire.”- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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