Sono arrivati e già non ci sono più. I migranti della Diciotti, quegli “scheletrini” tenuti a bordo della nave della Guardia costiera italiana per qualche giorno da Salvini, a Rocca di Papa già non ci sono più. Dopo le proteste di fine agosto, infatti, nelle strutture della Cei al "Mondo Migliore" dei cento eritrei non è rimasto più nessuno.
Al centro restano, scrive il Messaggero, solo gli ospiti non eritrei. Gli altri sono finiti nelle diocesi italiane e molti sono fuggiti. Scomparsi nel nulla. Come noto, alcuni di loro, circa 34, sono stati visti e riconosciuti dalla polizia italiana a Ventimiglia. Sono arrivati al confine su un bus affittato dalla Baobab, l’associazione dove si erano rifugiati 16 dei migranti fuggiti dopo lo sbarco della Diciotti. La destinazione finale era il Campo Roja gestito dalla Croce Rossa, uno dei punti da cui tanti passano e poi tentano la traversata verso la Francia.
A conti fatti, dei circa 100 migranti accolti dalla Chiesa, solo in pochi hanno accettato l’ospitalità della Cei. In 53 se ne erano andati via da Rocca di Papa, 17 sono fuggiti dalle varie diocesi. Cifra parziale. Significa qualcosa come 70 stranieri su 100 scomparsi nel nulla nonostante le polemiche, la fame, i pericoli che corrono. Praticamente tutti quelli a bordo della Diciotti, se si escludono i 4 scafisti, i 27 minori fatti sbarcare qualche giorno prima, i 40 ospitati da Albania e Irlanda e le persone in difficoltà scese dalla nave quando ancora si trovava a Lampedusa.
Salvini aveva avvertito che sarebbe successo: "Sono in fuga dalla legge", spiegava. Aveva denunciato il primo fuggi fuggi e la Digos aveva cercato di rintracciarne alcuni. Ma per ora la norma dice che di giorno sono liberi di circolare, dunque non si può far nulla. Se non constatare la grande figuraccia dei buonisti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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