Duplice omicidio a Ferrara: la messinscena del figlio e dell'amico

Riccardo Vincelli, di 16 anni, e l'amico Manuel Sartori, di 17 anni, hanno tentato di simulare una rapina per depistare gli inquirenti

Duplice omicidio a Ferrara: la messinscena del figlio e dell'amico

Si è conclusa in poche ore l'inchiesta sul duplice omicidio avvenuto a Pontelangorino, in provincia di Ferrara.

Riccardo, il figlio 16enne dei coniugi Salvatore Vincelli e Nunzia Di Gianni, ha confessato nella notte durante un lungo interrogatorio. Ad aiutare il ragazzo Manuel Sartori, un amico di 17 anni di Caprile. A dare l'allarme ai carabinieri era stato proprio il figlio adolescente ma, già dai primi accertamenti, la sua versione era sembrata contraddittoria. I corpi della coppia, proprietaria del ristorante "La Greppia" di San Giuseppe di Comacchio, sono stati trovati senza vita all'interno della loro abitazione. Salvatore, di 59 anni, era in garage mentre Nunzia, 45 anni, in cucina. Entrambi avevano il cranio fracassato e un sacchetto di plastica in testa.

Messi sotto pressione, i due giovani hanno confessato l'omicidio e hanno condotto gli inquirenti nel luogo in cui avevavo nascosto l'arma del delitto, un'ascia, e i vestiti insanguinati. Il tutto era stato gettato in un canale a Caprile. Riccardo e Manuel hanno cercato di depistare le indagini simulando una rapina. Come riporta La Nuova Ferrara, dopo aver massacrato le vittime in camera da letto, i due hanno organizzato un'improbabile messinscena spostando i cadaveri nelle stanze in cui sono stati poi trovati. Per questo hanno avvolto le teste in sacchetti di plastica, per evitare le tracce di sangue durante gli spostamenti.

La procura ha così emesso i due provvedimenti cautelari.

Inizialmente si era ipotizzato un movente di tipo economico, ma sta prendendo sempre più consistenza quello legato a contrasti familiari. I due ragazzi sono stati trasferiti nel carcere minorile di Bologna.

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