Effetti collaterali del vaccino: perché la seconda dose dà più fastidio

Dalla tipologia alla gravità, alle differenze tra prima dose e richiamo. Tutto quello che c'è da sapere sugli effetti collaterali del vaccino anti Covid in sei punti

Effetti collaterali del vaccino: perché la seconda dose dà più fastidio

Dal classico gonfiore nel sito di iniezione a stanchezza, mal di testa, fino a vere e proprie reazioni allergiche. Le Agenzie regolatorie del farmaco stanno raccogliendo i dati sugli effetti collaterali dei vaccini anti Covid. Ma quanto durano? Di quale entità sono? E, soprattutto, perché c'è una differenza tra la prima e la seconda dose? Ecco tutte quello che c'è da sapere in sei punti.

1. Quali reazioni avverse sono state osservate dopo la prima somministrazione del vaccino anti Covid?

Gli effetti collaterali più frequenti (più di 1 persona su 10) nello studio sul vaccino di Pfizer-BioNTech, si legge nelle Faq stilate da Aifa, sono stati dolore e gonfiore nel sito di iniezione, stanchezza, mal di testa, dolore ai muscoli e alle articolazioni, brividi e febbre. Arrossamento nel sito di iniezione e nausea, invece, si sono verificati in meno di 1 persona su 10. Prurito nel sito di iniezione, dolore agli arti, ingrossamento dei linfonodi, difficoltà ad addormentarsi e sensazione di malessere hanno interessato meno di 1 persona su 100. La paralisi facciale si è verificata raramente, in meno di 1 persona su 1000.

2. Quali reazioni avverse gravi si sono verificate?

La reazione avversa severa più frequente nei vaccinati è stato l’ingrossamento delle ghiandole linfatiche. Si tratta, rassicura l'Agenzia italiana del farmaco, di una patologia benigna che guarisce da sola. Per ora, nei Paesi dove è già stata avviata la somministrazione di massa del vaccino sono cominciate anche le segnalazioni delle reazioni avverse, da quelle meno gravi a quelle più significative, comprese le reazioni allergiche. Ma sul punto Aifa mette le mani avanti. "Tutti i Paesi - scrive nelle Faq - che avviano la somministrazione del vaccino estesa a tutta la popolazione raccoglieranno e valuteranno ogni segnalazione pervenuta al sistema di farmaco vigilanza delle reazioni averse al vaccino, così da poter definire con sempre maggior precisione il tipo di profilo di rischio legato alla vaccinazione".

3. Perché si sono osservate più reazioni avverse alle seconde dosi rispetto alle prime?

Come spiega a La Repubblica Stefania Salmaso, della società italiana di epidemiologia, la prima somministrazione stimola il sistema immunitario a reagire contro il virus (o meglio contro le sue proteine, prodotte grazie all’Rna messaggero). La risposta alla seconda dose è più vigorosa proprio perché l’organismo ha già costruito delle difese e quindi lotta più duramente contro il vaccino e i suoi eccipienti. E, di solito, questo meccanismo, osservato anche per altri vaccini, è più vigoroso nei soggetti giovani rispetto agli anziani.

4. Di quali effetti collaterali si tratta?

Anche dopo il richiamo si verificano, puntualizza Aifa, le stesse reazioni avverse riscontrate dopo la prima somministrazione, ma potenziate. Tra le più diffuse figurano dolore e gonfiore nel punto dove è stata fatta l’iniezione, stanchezza, mal di testa, dolore ai muscoli e alle articolazioni, brividi e febbre.

5. Quanto durano le reazioni avverse al vaccino?

Per Aifa si tratta di reazioni "in genere di entità lieve o moderata e si sono risolte entro pochi giorni". Durata riscontrabile sia in caso di prima dose che di richiamo.

6. Quali effetti collaterali severi si sono registrati dopo la seconda dose?

Per la prima somministrazione del vaccino di Pfizer "l’unica più frequente sia nei vaccinati che nel gruppo al quale nel corso dello studio è stato dato il placebo, - spiega l’Aifa - è stato l’ingrossamento delle ghiandole linfatiche".

Mentre, in merito alle reazioni avverse in seguito alla seconda dose l'Agenzia del farmaco taglia corto. "In generale, - aggiunge Aifa - le reazioni sistemiche sono state più frequenti e pronunciate dopo la seconda dose".

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