Il far west dei migranti a Ventimiglia: la rissa, poi i sassi contro auto e passanti

Il lungomare di Ventimiglia si è trasformato in un ring con i migranti che si sono affrontati prima con i sassi e poi anche con i coltelli, quest'ultimi rubati nel dehor di un ristorante. Il tutto in un orario di punta, le 21.30, con giovani e anziani a passeggio

Il far west dei migranti a Ventimiglia: la rissa, poi i sassi contro auto e passanti

Migranti che si affrontano con sassi e coltelli. Purtroppo, non si tratta di una rivisitazione in chiave moderna della cosiddetta "morra cinese" (carta, sasso e forbici), ma dell'ennesima rissa tra stranieri, quella che ormai sta diventando una consuetudine al confine italo francese di Ventimiglia, in provincia di Imperia. Ieri sera, infatti, sul lungomare Oberdan, promosso a ring per combattimenti senza esclusione di colpi, un decina di migranti ha seminato il panico in un orario di punta, le 21.30, in cui c'erano in giro mamme col passeggino, ma anche turisti e coppiette ​che volevano godersi un attimo di pace, dopo una giornata di lavoro.

Per diversi minuti, invece, quel tratto di lungomare (che è anche quello più a rischio e malfrequentato) si è trasformato in un incubo con sassi che volavano dalla spiaggia sulle auto in sosta e in transito e la gente terrorizzata costretta a ripararsi. Per fortuna nessuno è rimasto ferito e si contano alcuni danni soltanto alle auto. Terminata la sassaiola, un gruppetto di migranti è entrato nel dehor di un ristorante, portando via dai tavoli diversi coltelli e, poco lontano dalla spiaggia, una coppia di stranieri si è sfidata a duello. I ventimigliesi sono disperati e privi di speranze.

Tra l'alluvione del fiume Roya del 2-3 ottobre scorsi, che guarda caso ha allagato proprio quella zona di lungomare; la pandemia, che ha messo in ginocchio diverse attività commerciali ed esercizi pubblici e l'emergenza stranieri, gli abitanti non sanno più a chi appellarsi. L'assenza di un centro di accoglienza e di mediatori culturali, in grado di regolare il flusso migratorio, ha trasformato Ventimiglia in un far west. Spesso questi scontri avvengono proprio per ostilità tra diverse etnie, che magari si affrontano per questioni di territorio.

Senza contare le rapine legate all'attività dei passeur per un passaggio clandestino verso la Francia e che dire dei furti nei bar e ristoranti del lungomare e del centro cittadino. E' di questi giorni la proposta dell'onorevole Flavio Di Muro (Lega) di aprire un centro di permanenza per il rimpatrio proprio a Ventimiglia: non un albergo, ma un centro di detenzione per quegli stranieri che sono irregolari e che vengono trattenuti in attesa del rimpatrio.

La proposta è stata trasmessa al ministro dell'Interno Luciana Lamorgese e nel caso di una risposta affermativa, nel giro di pochi mesi si potrebbe realizzare il centro. Nel frattempo, l'estate è sempre più calda e ad alta tensione.

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