Nella casa circondariale di Forlì si è verificato un nuovo caso di aggressione da parte di un detenuto straniero ai danni di alcuni agenti di polizia penitenziaria. Un episodio, questo, che va ad aggiungersi ad una lunga lista che accomuna numerose carceri diffuse lungo tutto lo stivale.
A denunciare l’accaduto sono l’Organizzazione sindacale autonoma della polizia penitenziaria e l’Unione generale del lavoro di Forlì. I rappresentati di ambedue le associazioni hanno manifestato tutto il loro disappunto in merito alla vicenda.
L’aggressione si è verificata giovedì sera. Il detenuto, un cittadino straniero di cui non è stata rivelata la nazionalità ma già in possesso della cittadinanza italiana, ha accusato un malore e per tale ragione gli agenti della penitenziaria hanno provveduto ad accompagnarlo in infermeria.
A questo punto la situazione non appare molto chiara e viene da interrogarsi sulla reale esistenza del malessere che avrebbe afflitto il carcerato. Quest’ultimo, infatti, una volta raggiunto il locale adibito alle cure, si è inspiegabilmente scagliato contro il medico di turno. Le guardie sono prontamente intervenute a protezione dell’aggredito, ma nella colluttazione hanno riportato alcune contusioni.
In breve sono arrivati i rinforzi ed il detenuto è stato bloccato e riportato in cella. Per i due agenti feriti, invece, è stato necessario il trasferimento al pronto soccorso, dove sono stati medicati. Fortunatamente nessuno dei due ha riportato lesioni gravi ed in pochi giorni, a detta dei medici, saranno guariti.
Permane, tuttavia, un profondo senso di amarezza ed il personale carcerario continua a sentirsi abbandonato dalle istituzioni. “Questa volta s’è passato il limite”. È la conseguente protesta di Filippo Lo Giudice, segretario dell’Ugl delle zone di Forlì, Cesena, Rimini e Ravenna, riportata da “ForlìToday”. “Non è accettabile che la polizia penitenziaria continui a subire aggressioni, senza che l’amministrazione metta in atto iniziative concrete, dimostrando un’inversione di tendenza rispetto al passato. Arriviamo a dire che il detenuto che si è reso protagonista di questa aggressione, pur essendo di cittadinanza italiana, dovrebbe essere espulso e rimandato a scontare la pena nel suo paese d’origine”.
Dello stesso avviso anche il rappresentante nazionale di Ugl, Alessandro De Pasquale, che rincara la dose. “Il fenomeno delle aggressioni in carcere è destinato a non fermarsi. Occorrono segnali forti dal Governo, strategie per attuare gli obiettivi dell’ordinamento penitenziario.
In assenza di tutto questo, il sistema penitenziario è destinato a rimanere fallimentare”.Parole dure anche da parte della Osapp, che esprime il proprio sdegno tramite una nota rilasciata dal vicesegretario regionale Claudio Caruso.
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