Una fuga di massa di migranti che, come l’onda di un mare agitato, travolge tutto. É quanto successo gli scorsi giorni nel centro di accoglienza di Isola Capo Rizzuto, in provincia di Crotone dove gli stranieri sono fuggiti in numerosi creando non pochi problemi per la sicurezza. Era ora di pranzo quando gli operatori che lavorano dentro la struttura stavano eseguendo le operazioni di consegna dei pasti per gli ospiti, circa 80. A vigilare sullo svolgimento delle attività un solo poliziotto. Ed ecco che all’improvviso, da uno degli ingressi principali,attraverso una piccola porta, inizia ad uscire un migrante, poi due, tre, fino ad una raffica di stranieri che, nella fretta di scappare, non hanno guardato in faccia nessuno, travolgendo l’unico agente di polizia e gli operatori. Il poliziotto ha cercato più volte di fermare i fuggitivi, una trentina in totale, venendo però travolto e scaraventato per terra. Inutile poter impedire la fuga in un contesto di questo tipo.
Le immagini che hanno ripreso quanto accaduto, hanno sollevato non poche polemiche sia con riferimento al comportamento dei migranti in un contesto sanitario delicato a causa del coronavirus, sia con riguardo alla sicurezza degli uomini della polizia che svolgono le loro funzioni in condizioni precarie e non adeguate agli standard di sicurezza necessari. I migranti sono fuggiti violando l’obbligo della quarantena, prevista dal protocollo su tutto il territorio nazionale, riversandosi in strada: delle potenziali mine vaganti per la diffusione del virus.
I poliziotti invece ancora una volta sono costretti a far notare e denunciare la difficoltà della gestione di questo fenomeno. Dallo scorso mese di giugno e cioè da quando il flusso degli arrivi ha fatto registrare numeri importanti, le Forze di polizia chiedono al ministero Dell’Interno non solo dei protocolli da poter adottare, ma anche un maggior numero di uomini a supporto di queste delicate funzioni. “Sul centro di Crotone- dice su IlGiornale.it il segretario generale del Sap Stefano Paoloni- noi abbiamo sempre denunciato una sproporzione tra i colleghi di vigilanza e gli stranieri ospiti della struttura senza ricevere risposte”.
Il Centro di accoglienza di Isola Capo Rizzuto, gestito dalla Croce Rossa Italiana che non ha però compiti di sorveglianza, nel corso di tutta l’estate appena trascorsa ha assistito a diverse fughe di massa di migranti e, fra questi, anche uomini positivi al virus. Una situazione particolarmente delicata che non lascia tranquilli gli abitanti da una parte e le Forze di polizia dall’altra.
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