A fare shopping o altre mansioni in nero, invece che al lavoro. I carabinieri della Compagnia di Cefalù hanno eseguito nove misure interdittive della sospensione dal pubblico ufficio o servizio per la durata di otto mesi e sei coercitive dell'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
Il provvedimento è stato emesso dal gip di Termini Imerese, su richiesta della procura. Le indagini, avviate sul finire del 2016 dal Norm della Compagnia di Cefalù e dalle Stazioni di Castelbuono e Collesano a seguito di un esposto, hanno consentito di documentare, sia mediante attività tecniche e sistemi di videosorveglianza sia con tradizionali servizi di osservazione e pedinamento, ripetute e ingiustificate assenze durante l'orario lavorativo da parte di alcuni impiegati comunali di varie aree funzionali, nonchè di taluni lavoratori socialmente utili (nell'ambito del progetto attività donne, finanziato dalla Regione) del Comune di Collesano. "Le indagini sono partite grazie ad un esposto dettagliato nel quale venivano riportate con dovizia di particolari le condotte penalmente rilevanti - spiega il comandante della compagnia di Cefalù, Leonardo Bricca -. Abbiamo documentato grazie a sistemi di videosorveglianza e grazie anche ai pedinamenti cosa facevano i lavoratori durante l'orario di lavoro".
Secondo la ricostruzione dei militari, i lavoratori erano soliti assentarsi sistematicamente, durante il servizio, per effettuare commissioni personali o, in alcuni casi, per svolgere altre prestazioni di lavoro per conto di privati, come pulizie in ambito domestico e presso stabili condominiali.
Nell'indagine sono finiti altri indagati, lavoratori degli enti, nei cui confronti si procede a piede libero. "Le indagini proseguono - prosegue il comandante Bricca - anche per sapere se ci sono altri soggetti coinvolti".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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