Furto di mutande e concimi, arriva la conferma in appello della condanna a Vallanzasca

Dieci mesi e 300 euro al Bel Renè, già condannato 4 ergastoli. Lui in aula dichiara: "Non mi è stata data la possibilità di difendermi"

Furto di mutande e concimi,  arriva la conferma in appello della condanna a Vallanzasca

Arriva la conferma in appello della condanna a 10 mesi di reclusione e a una multa da 300 euro inflitta in primo grado a Renato Vallanzasca. Il processo è quello che lo vede accusato di aver rubato un paio di boxer e altra merce da un supermercato milanese, il 13 giugno dello scorso anno, mentre era in regime di semilibertà. A stabilirlo i giudici della terza sezione penale della Corte d'Appello di Milano, che hanno accolto a pieno la richiesta del sostituto pg Maria Elena Visconti.

Il collegio presieduto dal giudice Ada Rizzi ha respinto, inoltre, la richiesta del difensore di Vallanzasca, l'avvocato Ermanno Gorpia, di un confronto in aula con l'addetto alla sicurezza del supermercato in servizio quando è avvenuto l'episodio. "Non ho rubato niente, e non mi è stata data la possibilità di difendermi", ha dichiarato spontaneamente l'imputato in aula, nel corso dell'udienza. "Sono spariti i filmati delle telecamere - ha spiegato - e non ho mai potuto avere un confronto con il vigilante del supermercato".

Vallanzasca, con i suoi 4 ergastoli e le sue condanne per 296 anni di carcere, potrebbe pagare caro questi ulteriori 10 mesi. La sentenza rende molto più difficile la concessione di qualsiasi beneficio nel corso del periodo di detenzione, che sta trascorrendo nel carcere di Opera, compresa la libertà condizionale.

Già lo scorso giugno, infatti, l'arresto per il furto di mutande, concime per piante e cesoie ebbe un effetto pesante: il Tribunale di Sorveglianza gli revocò il regime di semilibertà di cui godeva dall'ottobre 2013. All'epoca Vallanzasca si allontanava dalla prigione per lavorare di giorno e tornava in carcere la notte.

"È una condanna illogica", ha affermato il difensore, ironizzando: "Il

fatto è così banale che ci vogliono 90 giorni per motivare la sentenza. Vallanzasca (condotto in carcere subito dopo la sentenza dagli agenti della Penitenziaria) è deluso e ha esternato la sua delusione anche verso il pg".

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