Viviana Parisi, la mamma deejay ritrovata senza vita nei boschi di Caronia lo scorso 3 agosto "si è uccisa lanciandosi dal traliccio". A riferlo sono fonti giudiziare vicine all'Adnkronos secondo cui la procura di Patti, titolare del fascicolo d'indagine per omicidio-suicido, ha chiesto l'archiviazione del caso disponendo la restituzione dei corpi ai familiari delle vittime. Agli atti dell'inchiesta ci sarebbero alcune frasi che la donna avrebbe gridato al marito nei giorni antecedenti alla tragica vicenda. "Abbiamo consegnato i nostri figli al demonio!", reciterebbe una di queste.
La richiesta di archiviazione
A circa un anno dall'inizio del "Giallo di Caronia", in cui hanno perso la vita la "mamma deeay" di Venetico e il figlioletto Gioele, la procura di Patti (Messina) ha chiesto l'archiviazione del caso. Sin dall'inizio delle indagini, gli inquirenti hanno ritenuto verosimile l'ipotesi di un omicidio-suicidio: Viviana avrebbe ucciso il bimbo - forse in preda a una sorta di "delirio psicotico" - e poi si sarebbe tolta la vitta gettandosi giù da un traliccio dell'alta tensione nei boschi di Caronia.
I familiari della vittima sostengono, invece, che la verità sia ben altra da quella emersa sinora dalle carte dell'inchiesta ritenendo altamente improbabile l'ipotesi di un figlicidio, culminato con il suicidio della donna, formulata dai periti della procura. "Viviana non ha ucciso il figlio e non si è suicidata. I corpi delle vittime sono stati traslati da qualcuno e lasciati poi nel luogo in cui sono stati ritrovati. Abbiamo delle prove scientifiche", aveva spiegatp qualche giorno fa alla nostra redazione il criminologo Carmelo Lavorino, consulente della famiglia Mondello.
"Nessuno estraneo ha avuto un ruolo nella vicenda"
"Nessun estraneo ha avuto un ruolo, neanche marginale, mediato o indiretto", precisa la Procura di Patti. Ecco perché il Procuratore Angelo Vittorio Cavallo, a capo dell'inchiesta sulla morte della donna e del figlio, ha chiesto al gip l'archiviazione del caso. "Tutte le indagini tecniche svolte hanno permesso di accertare come Viviana, senza ombra di alcun dubbio, si sia volontariamente lanciata dal traliccio dell’alta tensione, con chiaro ed innegabile intento suicidario", spiega Cavallo. La Procura esclude anche "la presenza di lesioni" sia prima della morte che post mortem "causate da animali". Ed esclude, inoltre, "lesioni o comunque segni riconducibili all’azione violenta di soggetti terzi".
L’epoca della morte della donna "deve essere collocata all’interno di un arco temporale compreso, al massimo, tra le ore 12 e le ore 20 del giorno stesso della sua scomparsa, cioè il 3 agosto 2020, dunque a ridosso e nell’immediatezza dei fatti", scrive nella richiesta di archiviazione rilanciata dall'agenzia stampa Adnkronos. Il corpo della donna è stato ritrovato sotto un traliccio cinque giorni dopo la sua scomparsa.
Gli accertamenti medico-legali su Gioele
Più complessa e articolata la sequenza di accertamenti medico-legali relativa al decesso di Gioele. "In ogni caso sono stati raggiunti dei sicuri punti fermi", spiega il Procuratore. I consulenti della procura hanno accertato come la morte del bimbo "sia comunque compatibile con la data della sua scomparsa, ossia il 3 agosto 2020, dunque in piena coincidenza temporale con la morte della madre Viviana, verificatasi in un arco temporale massimo compreso fra le ore 12 e le ore 20 dello stesso 3 agosto 2020".
C'è poi un altro punto fermo: Gioele non è stato ucciso dai morsi di animali, come si era pensato in un primo momento. "Gli accertamenti sui reperti biologici di origine animale e di tipo veterinario-forense hanno permesso di rilevare, in primo luogo, come Gioele non abbia subito, mentre era ancora in vita, alcuna aggressione da parte di animale (canidi, suidi o altro tipo ancora) - scrive ancora il Procuratore - E’ stato invece accertato come la specie animale 'Vulpes vulpes' abbia svolto un ruolo di necrofago, abbia cioè consumato il corpo di Gioele, ma soltanto dopo la sua morte".
"Abbiamo consegnato i nostri figli al demonio!"
Un giallo ancora irrisolto e che s'infittisce di dettagli tutt'altro che trascurabili. Agli atti dell'inchiesta ci sarebbero alcune frasi che Viviana avrebbe gridato al marito nei giorni antecedenti alla drammatica vicenda. "Abbiamo consegnato i nostri figli al demonio!", reciterebbe una di queste. Ma non è tutto.
Stando a quanto si apprende da fonti a vario titolo, nel fascicolo di indagine per omicidio-suicidio ci sono, inoltre, gli sms che Daniele Mondello, papà del piccolo Gioele e marito della donna, avrebbe inviato alla moglie: "Fatti curare, - le avrebbe scritto - hai rovinato la famiglia".
Il professor
Massimo Picozzi, incarito dalla procura di Patti per la perizia psichiatrica della vittima, ha sempre sostenuto che Viviana fosse affetta da una "patologia psicotica" con anche "manie di persecuzione".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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