La grande beffa siciliana: da granaio d'Europa a importatore

Controlli al porto di Pozzallo su una nave che trasportava ottomila tonnellate di grano proveniente dal Canada per il mercato siciliano. "Obiettivo verificare presenza di micotossine, residui chimici e parassiti non visibili a occhio nudo"

La grande beffa siciliana: da granaio d'Europa a importatore

Da granaio d'Europa a importatore, è il triste destino della Sicilia che adesso importa grano addirittura dal Canada. L'ultima notizia è della maxi operazione di controllo da parte del servizio fitosanitario regionale su un carico di 8 mila tonnellate di grano, arrivato nei giorni scorsi al porto di Pozzallo, proveniente dal Canada e destinata ad alcuni mulini siciliani. Dopo le verifiche documentali e visive, sono stati eseguiti i campionamenti per le successive analisi di laboratorio che verranno eseguite presso i laboratori del servizio fitosanitario regionale e dell'Istituto zooprofilattico sperimentale della Sicilia.

Le analisi dovranno verificare la presenza o meno di micotossine, residui chimici e parassiti non visibili a occhio nudo. L'assessorato regionale all'agricoltura, unitamente all'Ispettorato Centrale Repressione Frodi e al Nucleo Operativo del Corpo Forestale regionale, ha in calendario una serie di controlli sulla reale tracciabilità dei prodotti che arrivano nei porti siciliani per garantire che lo stesso mantenga la nazionalità originaria. "Attenzione massima - afferma l'assessore per l'agricoltura, Edy Bandiera - Restiamo vigili, affinché il grano extra europeo, non venga avviato al commercio, qualora non dovesse essere conforme ai parametri chimico-fisici e batteriologici, previsti dalle nostre normative e non cambi casacca, trasformandosi in grano siciliano".

La nave, che batte bandiera maltese ed è affidata a una compagnia marittima bulgara, nei giorni scorsi ha fatto scalo a Bari, dove sono state scaricate appena 26 tonnellate di cereali, controllate dalle autorità pugliesi. "Tolleranza zero - afferma il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci - con chi pensa di introdurre in Sicilia merce non in regola con le norme sanitarie, specie se si tratta di prodotti destinati all'alimentazione. Abbiamo intensificato i controlli e ringrazio di questo il Corpo forestale e il Servizio fitosanitario regionali che da questo governo hanno avuto direttive chiarissime in merito. Vogliamo, da un lato, salvaguardare la salute dei cittadini, dall'altro tutelare i nostri produttori agricoli".

Se da un lato la Sicilia riscopre i grani antichi, dall'altro i controlli sono sempre più serrati. Nel 2018 sui prodotti agroalimentari in import/export in Sicilia sono stati effettuati oltre 1.300 controlli nei porti, aeroporti, grande distribuzione alimentare (Gdo), mercati all’ingrosso e magazzini. A seguito di queste verifiche è avvenuto, tra gli altri, il respingimento, al largo di Pozzallo, di una nave con cinquemila tonnellate di grano e il sequestro, all’interno di un’importante catena della grande distribuzione organizzata (denunciata per frode in commercio), di limoni verdelli spacciati per biologici siciliani che, a seguito del relativo controllo, sono risultati essere di provenienza nord africana.

Un gruppo di lavoro multiforze composto da Corpo forestale regionale, Ufficio delle dogane, Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera

(Usmaf), Servizio fitosanitario regionale e Ispettorato centrale repressione frodi da quest'anno effettuerà azioni sinergiche in grado di mettere insieme le differenti tipologie di controllo aumetando ancora di più le verifiche.

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