Matteo Messina Denaro, il criminale maggiormente ricercato in Italia, considerato tra i latitanti più pericolosi al mondo, potrebbe aver trovato il proprio nascondiglio negli Emirati Arabi Uniti, per la precisione a Dubai. Questo secondo quanto emerso da un'inchiesta condotta dal settimanale Oggi, che nel prossimo numero riporterà un'accurata indagine condotta sui criminali italiani rifugiati nella nazione della penisola araba.
Ingrassato e calvo, quasi irriconoscibile, Messina Denaro farebbe parte di quei latitanti che attualmente si trovano negli Emirati Arabi.
Il superboss a Dubai
"U Siccu", così veniva chiamato il grande capo di Cosa Nostra, vivrebbe adesso a Dubai, come riferito al settimanale Oggi da alcune fonti. Ad essere a conoscenza di questo fatto anche gli alti vertitici investigativi ed il mondo della politica. In possesso di un passaporto italiano a controllo biometrico (con generalità naturalmente false), Matteo Messina Denaro, 59 anni, ha continuato tranquillamente a viaggiare. In seguito allo scoppiare dell'emergenza sanitaria provocata dalla diffusione del Sars-Cov2, nessuno lo ha più visto di recente a Dubai a differenza di altri latitanti italiani, che hanno scelto di non spostarsi.
In realtà dal 2018 esiste un trattato per l'estradizione stipulato fra Italia ed Emirati Arabi: a causa dell'eccessiva burocrazia, tuttavia, l'applicazione dello stesso risulta davvero molto difficile, cosa che va a favorire inevitabilmente i criminali in fuga.
L'impegno delle forze dell'ordine
La caccia al boss di Cosa Nostra, ricercato da ben 26 anni, prosegue senza sosta. Il comandante generale dell’Arma dei Carabinieri Teo Luzi, recentemente intervenuto in commissione parlamentare Antimafia sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, ha spiegato che il superboss risulta purtroppo ancora irreperibile, ma non per questo vengono meno gli sforzi degli uomini delle forze dell'ordine, che sperano di poterlo catture in breve tempo. "Alla ricerca di Matteo Messina Denaro dedichiamo importanti sforzi investigativi, continuando a colpire la sua cerchia di fiancheggiatori e i patrimoni illeciti accumulati", ha spiegato il comandante Luzi, come riportato da AdnKronos.
"Dal 2016 sono state concluse 20 operazioni di rilievo nei confronti della rete criminale riconducibile al latitante, che hanno portato all'arresto di 135 persone e al sequestro di beni per oltre 100 milioni di euro".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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