I malati di Sla dallo spacciatore per colpa della burocrazia

La denuncia di un cittadino malato: "non possiamo stare troppo tempo senza la cannabis terapeutica"

I malati di Sla dallo spacciatore per colpa della burocrazia

Lo scandalo della burocrazia italiana tocca anche i malati di Sla (la sclerosi laterale amiotrofica) e il loro consumo di cannabinoidi che attutiscono i sintomi della malattia degenerativa del sistema nervoso periferico.

A denunciarlo è un malato di Bari. Un uomo di 48 anni che ha dichiarato alla stampa di dover ricorrere (lui come altre persone affette dalla malattia) al mercato illegale per poter comprare in poco tempo le dosi di cannabis.

Perché si verifica questo? Perché i tempi della burocrazia italiana per poter avere medicinali come Bediol e Bedrocan diventano troppo lunghi. Più che di medicinali si tratta di cannabis terapeutica che si assume per via orale o inalatoria.

Al momento come si legge sul sito, Bedrocan "è l'unica azienda a livello mondiale a offrire cannabis standardizzata a uso medico completamente germogliata". Un'azienda che dal 2003 "su incarico del ministero della salute dei Paesi Bassi" produce cannabis. Il prodotto viene esportato oltre che in Italia anche in "Germania, Finlandia, Canada e Repubblica Ceca, oltre a fornirla a ricercatori approvati sparsi ovunque nel mondo". Probabilmente il progetto pilota del minitero della salute italiano in collaborazione con quello della difesa per la produzione nazionale di sostanze e preparazioni di origine vegetale a base di cannabis nello stabilimento chimico farmaceutico militare non basta.

Le dosi dovrebbero essere assunte ogni giorno per poter lenire i dolori muscolari. Come dichiara alla stampa, però, Nicola Loiotile, malato di Sla da ben nove anni, "da due mesi attendo di poter avere il Bedrocan e in passato sono stato anche tre mesi e mezzo senza entrambi i farmaci".

Così, Nicola, spiega che per questo motivo spesso si rivolge ai pusher illegali "sperando di poter stare finalmente meglio.

Ma tante volte capita di trovare un prodotto di pessima qualità, che ci fa sentire molto male".

Infine lancia un appello al governatore della Puglia, Michele Emiliano, perché intervenga sulla questione e "per porre rimedio a un meccanismo che sta condannando noi malati a una vita di sofferenze".

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