La paura è che i prezzi delle bollette entro fine anno possano triplicare. Tra le cause degli aumenti record c’è anche la siccità che ha prosciugato molti fiumi, tra cui anche il Reno, rendendo impossibile la navigazione delle navi che trasportano carbone. Il punto è che non si vede, almeno per il momento, una battuta d’arresto. Nella giornata di ieri il prezzo del gas ha superato i 246 euro sulla piazza di Amsterdam, andando poi a chiudere a 225 euro.
La previsione che fa paura
Come si legge in una nota di Gazprom, il colosso statale russo, riportata dall’agenzia Tass, il prossimo inverno i prezzi del metano rischiano di aumentare anche del 60%: “Facciamo notare che i prezzi spot in Europa hanno raggiunto i 2500 dollari per mille metri cubi. Secondo stime conservative se persiste una tale tendenza, i prezzi supereranno i 4mila dollari per mille metri cubi questo inverno”. Se questo si dovesse avverare, l’aumento sarebbe almeno del 60%. Lo scorso marzo i prezzi spot in Europa hanno toccato il record arrivando a quasi 3.900 dollari per mille metri cubi. Le cause che sono alla base di questo nuovo incremento sono l'aumento dei prezzi in Asia, la chiusura di impianti di produzione e di linee di trasporto in Norvegia a fronte di interventi di manutenzione programmati fino alla fine di agosto e l'innalzamento delle temperature accompagnato dal calo nella generazione di energia eolica in Europa.
Importare Gnl
Secondo una simulazione di Snam e Terna, contenuta in un report appena pubblicato, nel nostro Paese fino al 2030 la domanda del gas rimarrà oltre i 60 miliardi di metri cubi l'anno. Risulta quindi necessario continuare ad avere importanti forniture di gas. Dato che l’Italia ambisce ad avere hub del gas europeo, per garantire così un mercato liquido e di conseguenza migliori prezzi associati a tariffe di trasporto competitive, l'unico modo è quello di diversificare mediante l'importazione di gas liquefatto. Come spiega Il Messaggero, se si vuole decarbonizzare con rinnovabili e idrogeno, si possono evitare investimenti molto costosi per idrogenodotti. Almeno una delle condotte che arriva da sud all'idrogeno dovrà essere riconvertita. Sarà quindi necessario avere la linea adriatica libera, in modo che il gas continui a essere consegnato alle industrie del Nord.
I vantaggi
Usare il gas liquefatto, il Gnl, sarebbe l’unica strada percorribile. Nell’est del Mediterraneo c’è il giacimento israeliano Levithian. Le alternative per avere quel gas sono due: o si crea un nuovo gasdotto, il che richiede molto tempo e costa tanto, oppure si usa flessibilmente Gnl, magari liquefatto in Egitto dove ci sono già due poli, con Eni che svolge un ruolo di primo piano. Gli impianti si trovano a circa 2-3 giorni di nave da Ravenna, e non a quasi 30 giorni come dal Golfo Persico. Si avrebbero vantaggi sia renumerativi che ambientali. Visto che siamo in emergenza le risposte devono essere il più veloce possibile. Le navi rigassificatrici sono le più veloci sia per flessibilità che per tempi di attivazione.
I progetti promossi da Eni e dal Governo in Africa occidentale devono essere accelerati, così da evitare che l’Italia perda credibilità in quei Paesi. E il continente africano fa gola a tante nazioni, come per esempio la Germania.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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