Imprenditore tenta la fuga in aeroporto: arrestato per bancarotta fraudolenta

Nel 2017 l'indagato si era già reso responsabile di una rilevante evasione fiscale e contributiva ai danni dell'Inps e dell'Erario

Imprenditore tenta la fuga in aeroporto: arrestato per bancarotta fraudolenta

Era ormai giunto a pochi metri dalla scaletta dell'aereo che lo avrebbe riportato in Brasile al riparo dalla giustizia italiana quando, al suo fianco, sono comparsi i militari della Guardia di Finanza di Merano che, invece, lo hanno accompagnato nel carcere di Busto Arsizio. Questo l'esito di un tentativo di fuga, con epilogo all'alba di sabato 14 dicembre, avvenuto presso l'area partenze internazionali dell'aeroporto milanese di Malpensa. Protagonista un imprenditore responsabile di un crack milionario. Si tratta per la precisione del titolare della Lazzeri S.S. Agricola, una società di riferimento del florovivaismo italiano operante da decenni con sede a Merano (Bolzano) e con una unità produttiva a Sabaudia (Latina). Da più di un anno i finanzieri meranesi erano sulle tracce dell'arrestato. L'uomo infatti, unitamente ai familiari e con la complicità di fidati collaboratori e professionisti, nel 2017 aveva condotto al fallimento la società debitrice verso banche, fornitori e dipendenti. L'imprenditore si era reso altresì colpevole di una rilevante evasione fiscale e contributiva ai danni dell'Inps e dell'Erario per un importo complessivo di oltre 20 milioni di euro.

La sua figura è risultata da subito centrale nell'ambito delle indagini che hanno consentito di evidenziare come l'attività svolta dalla fallita fosse regolarmente proseguita sotto la sua direzione attraverso una nuova società, la già citata Lazzeri S.S. Agricola. A questa erano stati trasferiti tutti gli assets aziendali ovvero sia i beni materiali (terreni, immobili, piantagioni) utilizzati in forza di un contratto di affitto dal canone risibile (120mila euro annui), sia i macchinari, le scorte, i brevetti, il marchio e il know how dell'azienda. Tutto ciò senza previsione di corrispettivo alcuno ed al netto di ogni passività. Il dissesto finanziario è risultato essere l'esito di una sistematica appropriazione (già dal 2011) da parte dei soci/amministratori delle risorse finanziarie disponibili sui conti societari e sui conti privati.

Dell'appropriazione illecita, quantificabile in 2,4 milioni di euro, facevano parte le somme in contanti derivanti dalle vendite in nero, pari a circa 1,6 milioni di euro. Ma non solo. La stessa contemplava anche il trasferimento di fondi (pari complessivamente a 11 milioni di euro) a favore di una società brasiliana, la Agro Industrial Lazzeri, operante da decenni nel settore florovivaistico in Brasile. Proprio qui, negli ultimi due anni, l'indagato si era trasferito stabilmente con moglie e figli. Una volta rientrato in Italia l'imprenditore, le Fiamme Gialle hanno verificato che lo stesso, dopo una parentesi di due giorni in provincia di Bolzano, si era recato presso l'unità produttiva sita a Sabaudia.

Il venerdì sera, anziché rientrare a Merano, l'uomo aveva raggiunto lo scalo internazionale dal quale, senza l'intervento dei militari, sarebbe rientrato in Brasile con un volo per Porto Alegre alle ore 6.20 dell'indomani.

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