Influncer morta a Bari, aperta un'inchiesta

Il cuore di Alessia Ferrante ha smesso di battere appena praticata l’anestesia. Aperta un’inchiesta

Influncer morta a Bari, aperta un'inchiesta

Alessia Ferrante, influencer 37enne con ben 106mila follower su Instagram, è morta durante un’operazione chirurgica di liposuzione alle cosce. La ragazza è deceduta nel pomeriggio di ieri, venerdì 10 aprile, mentre le veniva praticata l’anestesia in un poliambulatorio privato di Monopoli, comune in provincia di Bari. La donna, residente a Bisceglie, oltre a essere una influencer molto conosciuta sul web, è anche figlia di Renzo Ferrante, ex calciatore che adesso allena le giovanili dell’Unione calcio Bisceglie.

Aperta un'inchiesta

Il pubblico ministero della Procura, Gaetano de Bari, ha aperto un’inchiesta sulla sua morte. Il poliambulatorio dove è avvenuta la tragedia è stato messo sotto sequestro e il suo titolare, il chirurgo plastico Francesco Reho, è stato ascoltato dai militari, ai quali ha dato la sua ricostruzione su quanto avvenuto. L’uomo è per il momento indagato per omicidio colposo. La Ferrante, secondo quanto emerso, si stava sottoponendo a un intervento chirurgico in anestesia locale. Qualcosa però sarebbe andato storto proprio subito dopo la somministrazione dell’anestetico.

L’influencer era nota su Instagram nel campo dell’estetica. Diversi gli interventi a cui la 37enne era ricorsa nel corso degli anni. L’ultimo, avvenuto nell’autunno dello scorso anno, era stato praticato nel medesimo poliambulatorio di Monopoli. La Ferrante sarebbe andata in arresto cardiaco. A chiamare i soccorsi sarebbe stato il titolare dello studio medico. Quando è arrivata l’ambulanza il personale sanitario ha tentato inutilmente di rianimare la giovane, senza però riuscirsi. Dopo diversi tentativi ne è stato dichiarato il decesso. Il pm ha disposto l’autopsia che verrà effettuata sul corpo nelle prossime ore. L’operazione chirurgica alla quale si sarebbe dovuta sottoporre era una liposuzione alle cosce, ovvero l’asportazione di tessuto adiposo dalle gambe.

L'influencer era promoter dell'ambulatorio

Compito della Procura di Bari è anche quello di capire se l’operazione era considerata urgente e non rinviabile, come invece è avvenuto per molte attività mediche, da tempo programmate ma disdette a causa dell’emergenza coronavirus in atto. Come riportato da la Gazzetta del mezzogiorno, Gregorio Baldassarre, legale del dottor Reho, ha reso noto che il suo assistito è a disposizione degli inquirenti e che intende collaborare. Ha inoltre sottolineato che il suo cliente è estremamente dispiaciuto e affranto per l’accaduto. Come sottolineato dall’avvocato, “gli investigatori non hanno dovuto procedere a sequestro con sigilli perché è stato il dottor Reho a mettere la struttura a disposizione per i necessari accertamenti. Il professionista è particolarmente dispiaciuto perché con la donna c'era un anche un rapporto di collaborazione professionale, in quanto lei era una promoter delle attività dell’ambulatorio”.

Il Bisceglie calcio, squadra di Serie C, si è stretto intorno alla famiglia e ha pubblicato una nota sul sito in cui si legge: “A Renzo, bandiera storica del calcio biscegliese e dirigente responsabile del nostro settore giovanile, va il nostro più grande abbraccio”.

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