Dopo le inutili lamentele per la qualità del cibo servitogli in carcere che non è consona con il suo stato di salute ecco che Cesare Battisti, l’ex militante dei Pac (Proletari armati per il comunismo) tenta un’altra strada per uscire dal regime di isolamento con cui è detenuto nel carcere di Massama, ad Oristano.
Questa volta l’ex terrorista rosso, tramite il suo avvocato, si è rivolto alla Procura di Roma denunciando un "abuso di potere". Il motivo è semplice. Battisti sta scontando nell’istituto penitenziario sardo i suoi ergastoli ma, secondo il suo legale, "avrebbe dovuto scontare solo 6 mesi di isolamento in base al provvedimento emesso dalla Corte d’assise d’appello di Milano nel 1993". Uno status che, invece, starebbe proseguendo oltre i limiti di legge e che "non è sorretto" da alcun "provvedimento giudiziario". "Nei confronti di Cesare Battisti si sta esercitando un abuso di potere e noi, con la denuncia presentata alla Procura di Roma,chiediamo che si certifichino le responsabilità in capo a chiunque ha in questa vicenda un ruolo pubblico", ha dichiarato all'Adnkronos l’avvocato Gianfranco Sollai che, così, ha spiegato i motivi della nuova istanza.
Nella denuncia, il legale ricorda che il suo assistito è ancora in regime di isolamento, nonostante abbia scontato i sei mesi previsti dalla pena. Una condizione, questa, legata agli spazi limitati del carcere di Massama, nel quale sta scontando la sua pena. "Di fatto Battisti è ancora in isolamento nonostante non ci sia una disposizione di legge che lo preveda, non ci sia un provvedimento giudiziario che preveda per lui quella che è una pena", ha spiegato Sollai che ha aggiunto che "questo è un abuso, a tutti gli effetti, e noi ci aspettiamo che la Procura lo accerti in tempi rapidi. La risposta che ci aspettiamo è che venga disposto quanto prima il trasferimento di Battisti dal carcere di Massama".
Nei giorni scorsi, l’ex terrorista rosso aveva presentato un reclamo con cui ha richiesto ulteriori esami clinici per ottenere pasti adeguati in quanto quelli consumati fino ad ora non sarebbe adeguato al suo stato di salute. "Gli altri detenuti di Massama hanno la possibilità di cucinare, mentre lui no, perché è in isolamento e, dunque, non può che servirsi dei cibi preconfezionati che passa la struttura", aveva precisato Sollai. Battisti, inoltre, era già comparso davanti ai giudici di sorveglianza a metà maggio chiedendo la detenzione domiciliare per evitare una possibile infezione da coronavirus. In questo caso il tribunale aveva respinto la sua richiesta. Ora la nuova istanza.
Cesare Battisti era stato arrestato in Bolivia nel gennaio 2019 in Bolivia e, una volta rientrato in Italia, aveva riconosciuto di essere responsabile degli omicidi contestati.
L’ex militante dei Pac è stato condannato per aver assassinato il 6 giugno 1978 Antonio Santoro, maresciallo del Corpo degli agenti di custodia, il gioielliere Pierluigi Torregiani ed il macellaio militante nell'Msi Lino Sabbadin il 16 febbraio 1979 e l'agente della Digos Andrea Campagna il 19 aprile 1979.
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