Dopo l'annuncio del governo l'ultima notte "folle" in disco

Un'ordinanza di chiusura delle discoteche rilasciata nel tardo pomeriggio e valida dal giorno dopo: l'ultima notte folle dell'estate italiana

Dopo l'annuncio del governo l'ultima notte "folle" in disco

Nel pomeriggio di ieri il governo, dopo averlo minacciato per giorni, ha deciso di chiudere le discoteche su tutto il territorio nazionale senza possibilità di deroga per le regioni. Fa seguito al dpcm dello scorso 7 agosto, nel quale questa misura era già prevista ma la decisione finale era stata lasciata in mano alle autorità locali. L'aumento dei contagi delle ultime settimane ha fatto scattare il blocco totale. Ma non da subito. Ancora una volta il governo ha avvisato della chiusura con largo anticipo e così da oggi le discoteche sono chiuse ma ieri è stata lasciata la massima libertà di assembramento, forse perché il virus nella domenica di ferragosto era ancora sonnecchiante dopo i bagordi del giorno prima. D'altronde questo Covid è così e a quanto pare ama prendersela comoda, visto che stando a quanto riferisce il governo non contagia nelle ore diurne ma solo nelle notturne, dalle 18 alle 6. È un "virus fornaio", per citare le parole del virologo Matteo Bassetti.

Avvisati con largo anticipo dell'imminente chiusura delle discoteche, i giovani hanno voluto festeggiare alla grande l'ultima serata di divertimento estivo. I locali si sono così riempiti fino a tarda notte di giovani, meno giovani e di chiunque volesse salutare i templi del divertimento, da oggi chiusi per Covid. Ecco che, da nord a sud, quella del 16 agosto è stata una vera notte di follia. Il copione è stato lo stesso di marzo, dell'ultimo weekend prima del lockdown, quando venne annunciata la chiusura nei giorni successivi e ci furono gli assalti ai treni e ai locali. Non c'erano mascherine nelle discoteche italiane, non c'era distaziamento e non c'era nessun sistema di controllo. È stato un vero liberi tutti, con sfottò alle disposizioni del governo e al decreto differito.

Da Gallipoli alla Costa Smeralda, passando per Riccione, la Versilia e le sponde del Lago di Garda, gran parte del Paese ha ballato senza distanziamento in questa ultima notte di svago. In provincia di Cremona si è osato anche di più, con un rave party cominciato venerdì sera e terminato questa mattina alle 11. A Spino D'Adda, per tre giorni, oltre 500 giovani provenienti da tutto il mondo hanno ballato e fatto baldoria, la maggior parte senza mascherina. Lo riferisce agenzia AGI sulla base di fonti accreditate, secondo le quali i ragazzi avrebbero ballato in un cascinale occupato vicino alle rive dell’Adda.

Se c'è davvero la paura di una nuova impennata di contagi e di aumento dei malati, che viste le misure prese sarebbero da imputare alla movida notturna, perché lasciare che per un'altra notte si possa ballare gomito a gomito senza mascherine? Il virus torna operativo da oggi dopo la pausa ferragostana? Sono stati inutili i richiami alla prudenza alla vigilia delle riaperture estive in Italia ed è stato imprudente lasciare il pallino in mano ai giovanissimi, facendo leva sul loro buon senso. Oggi, la responsabilità dei nuovi contagi viene addossata ai giovani, che autorizzati a divertirsi l'hanno fatto, che autorizzati a ballare nei locali si sono scatenati, che autorizzati ad andare all'estero si sono goduti l'estate post-lockdown.

Davvero qualcuno nei mesi precedenti ha pensato di affidarsi a un presunto buon senso dei ragazzi nelle serate alcoliche di luglio e agosto, aprendo le discoteche ma invitandoli a ballare a un metro di distanza e con le mascherine? Adesso è facile puntare il dito e scaricare le responsabilità su chi ha fatto solo quello che è stato concesso.

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