L'ex compagno di cella di Bossetti rivela: "Ha tentato il suicidio. Vivo per miracolo"

Intervistato dal settimanale Oggi, Vincenzo Mastroberardino ha parlato di Massimo Bossetti e di come si comporta in carcere: "È distrutto"

L'ex compagno di cella di Bossetti rivela: "Ha tentato il suicidio. Vivo per miracolo"

"Tre anni di carcere con quasi 5 mesi di isolamenti hanno distrutto Massimo Bossetti, arriva al processo stremato: ho paura per lui".

Inizia così la lunga intervista che Vincenzo Mastroberardino, meccanico pavese e compagno di cella per dieci mesi di Massimo Bossetti, ha rilasciato al settimanale Oggi. L'uomo racconta che Bossetti "vuole la superperizia sul Dna, è sicuro che quel profilo genetico non sia il suo, 'altrimenti', me l’ha ripetuto mille volte, 'sarei un pazzo a chiederla'. "Se non la concedono - aggiunge - potrebbe fare una follia. Ci ha già provato e l’abbiamo salvato per miracolo".

Vincenzo Mastroberardino parla di Massimo Bossetti come un uomo distrutto che ha già tentato più volte il suicidio. Il compagno di cella di quello che è stato riconosciuto come l'unico colpevole per la morte di Yara Gambirasio confessa di non aver mai fatto domande sulla vicenda della 13enne di Brembate. "In carcere non si fanno domande - precisa -. Non ne ho avuto bisogno. Massimo è un libro aperto. Quando parla ti guarda negli occhi. Non riesce a nascondere nulla, non ti volta mai le spalle. E quando non parla prega e piange affondando la testa nel cuscino. L’ho sentito piangere di notte e di giorno. Quando riceve le lettere della mamma e della sorella, quando guarda le foto dei suoi bambini che ha incollato alla parete della cella, quando parla di suo padre Giovanni… La sua angoscia sono i figli. Teme di perderli".

Nella lunga intervista al settimanale Oggi, l'ex compagno di detenzione di Massimo Bossetti racconta come passavano le loro giornate. "Massimo legge, scrive molto e riceve tanta corrispondenza… Poi guarda la tv, non perde una trasmissione di cronaca e siccome in cella si ricevono solo quattro canali ci siamo fatti un’antenna artigianale che abbiamo infilato fra le sbarre della finestra.

Aspetta le visite di Marita (sua moglie, ndr) e cucina con due piccoli fornellini: fa anche la polenta e soprattutto è molto bravo con i dolci. Ne prepara di squisiti. Ma la cosa migliore che mangiavamo era il salame bergamasco che gli fa avere Pietro, il suo grande amico".

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