L'harakiri, le lettere, i soldi. Cosa non torna nella morte della coppia giapponese

Lo studioso giapponese ha lasciato 4 lettere d'addio e soldi per ringranziare i domestici prima dell'omicidio-suicidio. La moglie era malata terminale

L'harakiri, le lettere, i soldi. Cosa non torna nella morte della coppia giapponese

Prima di uccidere la moglie, e di togliersi la vita praticando l'harakiri, Tetsuo Sakamoto, studioso giapponese di 92 anni, ha scritto quattro lettere d'addio, due in italiano e le restanti in giapponese. All'interno delle buste ci sarebbero stati anche dei contanti destinati ai domestici filippini che avevano accudito l'anziana coppia negli ultimi tempi, da quando Eiko si era gravemente ammalata. Intanto procedono le indagini degli agenti del commissariato Ponte Milvio che intendono fugare ogni eventuale dubbio sulla dinamica del delitto.

L'omicidio-suicidio

L'omicidio-suicidio è avvenuto giovedì mattina, in un appartamento di via Civitella D'Agliano, in zona Collina Fleming, a nord della Capitale. A lanciare l'allarme, pressappoco alle ore 10 del mattino, sarebbe stata una collaboratrice domestica della coppia. Giunti sul luogo della segnalazione, gli agenti del commissariato Ponte Milvio hanno rinvenuto i corpi senza vita dei due coniugi giapponesi. Eiko era distesa a letto, tra le lenzuola sporche di sangue, con una profonda ferita alla testa. Il marito 92enne, Tetsuo, era adagiato nella vasca da bagno con il ventre squarciato. Verosimilmente si sarebbe tolto la vita praticando l'harakiri, un antico rituale samurai che prevede la lacerazione dell'addome mediante l'utilizzo di una lama sacrale.

Chi era il prof giapponese

Docente di lingua giapponese all'università Orientale di Napoli, Tetsuo Sakamoto era uno dei più importanti studiosi della cultura occidentale e orientale. Al punto da essere stato nominato nel 1982 commendatore della Repubblica per i suoi meriti nel campo dell'insegnamento e da vice presidente, ormai dal 1978, dell'associazione Italia-Giappone. Gli ex vicini di Corso Francia, dove la coppia di coniugi ha vissuto nei primi tempi dopo il trasferimento nella Capitale, ricorda il 92enne soprattutto per "la grande umanità che dimostrava" verso gli altri. In queste ore, molti dei suoi ex allievi ne stanno celebrando il ricordo: "un uomo perbene, sempre educato, ed un professore eccellente" è il coro unanime che si leva dai social.

Le lettere

Prima di compiere l'estremo gesto, il professore avrebbe scritto quattro lettere: due in italiano e le restanti in giapponese. Le missive, lasciate sul tavolo in cucina, sono state requisite dalla polizia per essere tradotte. In una delle buste ci sarebbero stati anche dei soldi che il 92enne avrebbe lasciato ai collaboratori filippini per ringraziarli delle cure dedicate alla moglie. Pare infatti che Eiko, sua moglie, si fosse gravemente ammalata. Tale circostanza potrebbe aver indotto lo studioso all'omicidio-suicidio.

Le indagini, affidate agli agenti del commissariato Ponte Milvio, serviranno a definire la dinamica del delitto e a fugare ogni eventuale dubbio di sorta. L'appartamento della coppia giapponese stato sequestrato per consentire alla Scientifica di effettuare il sopralluogo. Sulla porta e sulle finestre non risulterebbero segni di effrazione.

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