L'industria giochi e scommesse contro i ritardi del governo Renzi

Massimo Passamonti, presidente di Sistema Gioco Italia: "Se il riordino del settore giochi salta, possibile stagione di contenziosi e battaglie legali con lo Stato"

L'industria giochi e scommesse contro i ritardi del governo Renzi

In rivolta l’industria dei giochi e scommesse per il ritardo nell'approvazione del decreto di riordino del settore. Il governo ha lasciato scadere i termini della delega senza esercitarla, pare per divergenze con le Regioni sulle nuove regole per slot machine e videolotterie, e ieri, alla presentazione del bilancio di sostenibilità di Gtech-Igt/Lottomatica a Roma, il sottosegretario all’Economia Pierpaolo Baretta ha parlato di un rinvio ma ha assicurato che "qualche risposta sarà data prima della prossima Legge di stabilità".

Termini un po’ vaghi di fronte ai quali le aziende scalpitano. "C’è il rischio di un aumento dell’illegalità", ha replicato l’ad di Lottomatica Fabio Cairoli, e il Ceo di Igt Marco Sala, "la mancata legge delega è una mancata opportunità anche per il governo". Anche perché nel frattempo c’è in ballo il pagamento della seconda tranche (300 milioni di euro) di una tassa da 500 milioni introdotta con la precedente legge di stabilità. E senza il decreto giochi, ha avvisato nei giorni scorsi l'associazione di categoria, potrebbero scattare i ricorsi di qualche operatore, soprattutto quelli stranieri.

"Se il riordino del settore giochi previsto dalla delega salta, non escludo che gli operatori facciano partire una lunga stagione di contenziosi e battaglie legali con lo Stato", aveva detto ad Agipronews Massimo Passamonti, presidente di Sistema Gioco Italia, l'associazione delle aziende del settore che fa capo a Confindustria.

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