Via libera agli spostamenti per chi deve tornare dall'estero (Paesi Ue). Sarebbe questa la novità più rilevante in seno al decreto che il premier Giuseppe Conte starebbe mettendo a punto proprio in queste ore nelle stanze di Palazzo Chigi: l'ufficilità è attesa nei prossimi giorni.
Fine delle restrizioni - e delle pene - per gli italiani che sono stati costretti a soggiornare all'estero durante il periodo del rigidissimo lockdown. Stando a quanto si apprende dal quotidiano Il Tempo, a partire dal prossimo 3 giugno, sarà possibile entrare in Italia dai Paesi dell'Unione Europea, dell'area Schenghen compresi Svizzera e Monaco, senza più l'obbligo di quarantena con l'isolamento di 14 giorni in via precauzionale. L'accordo sarebbe stato abbozzato durante il Consiglio d'affari esteri di venerdì 15 maggio a cui hanno partecipato anche esponenti politici di Malta, Grecia, Cipro, Slovenia, Portogallo, Germania, Spagna e Croazia.
Il provvedimento
A fare pressing per la riapertura (parziale) delle frontiere sarebbero stati i ministri Amendola, Franceschini e Di Maio in previsione di una impellente riattivazione dei flussi turistici alle porte della bella stagione. I ministri degli Esteri d'Italia e di altri Paesi discuteranno il provvedimento nella videoconferenza indetta per la giornata di lunedì 18 maggio 2020. L'intento comune è quello di riaprire gradualmente le frontiere, sulla base di un cordinamento collettivo, in modo da ripristinare il turismo e garantire la sopravvivenza economica agli operatori di settore.
Le parole del ministro Arancha Gonzales
"Oggetto della riunione - ha spiegato la ministra degli Esteri spagnola Arancha Gonzalez Laya al termine della riunione - non è stabilire un calendario, dal momento che nessun Paese è al momento in grado di farlo con certezza, ma di allineare le misure per facilitare i flussi turistici e le operazioni delle imprese turistiche".
Il ministro Dario Franceschini
Già ieri, il ministro Dario Franceschini aveva preannunciato una eventuale riapertura delle frontiere a fronte di un accordo comune con tutti gli Stati dell'Unione. "Iniziative singole dell'Italia, con diversi colloqui bilaterali con il commissario europeo al turismo e con vari ministri dei singoli Stati, con documenti scritti per chiedere che ci siano regole uniformi a livello europeo per il passaggio delle frontiere dei turisti, per evitare che ci siano accordi bilaterali tra i Paesi. - aveva dichiarato a La Repubblica - Questo è l'impegno dell'Unione europea e quello che noi dobbiamo sostenere.
È chiaro che poi ci sarà il monitoraggio totale del dato epidemiologico nelle singole regioni e nei singoli Paesi ma mi pare che l'Unione vada in questa direzione e cioè di regole comuni e non di una malsana concorrenza tra i singoli Paesi".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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