Manca acqua ovunque: stato di emergenza a Parma e Piacenza

Emergenza siccità in diverse regioni d'Italia. La situazione peggiore in Emilia-Romagna: il Cdm ha dichiarato lo stato di emergenza a Parma e Piacenza

Manca acqua ovunque: stato di emergenza a Parma e Piacenza

L'ondata di caldo eccezionale che si sta registrando in Italia nelle ultime settimane sta producendo effetti negativi un po' ovunque in termini di siccità e rischio incendi. Le situazioni più gravi si registrano rispettivamente in Emilia Romagna, Sardegna e Piemonte.

In giornata il Consiglio dei ministri ha deliberato la dichiarazione dello stato di emergenza nel territorio delle province di Parma e Piacenza, in conseguenza della crisi idrica in atto, dovuta a un lungo periodo di siccità a partire dall'autunno 2016, aggravato dalle elevate temperature estive e dai rilevanti afflussi turistici che hanno determinato un considerevole aumento delle esigenze idropotabili.

In Sardegna è già stato chiesto lo stato di emergenza per calamità naturale. La richiesta è stata presentata al ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina dall'assessore regionale all'Agricoltura Pier Luigi Caria. In occasione della sua relazione, l'esponente della Giunta ha ricordato la condizione di estrema gravità in cui versa tutto il comparto agro-zootecnico isolano.

"Ho spiegato al Ministro - ha dichiarato Cria - che, prima della siccità, il nostro mondo delle campagne è stato vittima di altri pesanti eventi calamitosi: dalle nevicate e dalla tromba d'aria di gennaio alle gelate di aprile. Un mix di criticità che, per quanto riguarda il settore ovicaprino, si somma al basso prezzo del latte pagato alle nostre 11mila aziende pastorali. Adesso è chiaro a tutti in che condizioni versa uno dei comparti più importanti della nostra isola".

Una crisi dovuta alla quantità insufficiente di precipitazioni cadute tra il 2015 e il 2016. Si calcola che in questi due anni la pioggia sia diminuta tra il 30 e i 45 per cento rispetto alla media. In alcune zone di campagna, molto importanti per l'economia regionale grazie alla presena di numerose attività agricole e zootecniche, si sono registrati cali fino al 90 per cento.

Infine il Piemonte. La Protezione civile regionale ha disposto lo stato di massima pericolosità su tutto il territorio piemontese. Una decisione presa in virtù delle condizioni meteorologiche attuali e previste da Arpa Piemonte. L'assessorato regionale ricorda che "sono vietate le azioni che possono determinare anche solo potenzialmente l'innesco di incendio, è vietato in particolare accendere fuochi, usare apparecchi a fiamma o elettrici per tagliare metalli, utilizzare motori, fornelli o inceneritori che producono faville o brace, accendere fuochi d'artificio, fumare, disperdere mozziconi o fiammiferi accesi o compiere ogni altra azione operazione che possa creare comunque pericolo di incendio".

Situazioni di crisi, in Emilia-Romagna Sardegna e Piemonte, accomunate da una generale scarsità di piogge e dall'afa opprimente dovuta al vento caldo che soffia dal deserto algerino-tunisino. Ma è anche colpa della siccità registrata lo scorso inverno.

Nei mesi più freddi è piovuto poco e ora è inevitabile una carenza critica delle risorse idriche in molte regioni e città, Roma

compresa. Dove il sindaco Virginia Raggi ha appena emesso un'ordinanza per regolare l'uso dell'acqua in orti, giardini e piscine. Saranno effettuati controlli per verificare l'effettivo rispetto del provvedimento.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica