Il "manifesto nudista" di Bridget Phetasy, collaboratrice di Playboy

"Sono cresciuta in una famiglia cattolica, mi hanno insegnato a vergognarmi del mio corpo ma poi ho imparato a fondere spiritualità e sessualità"

Il "manifesto nudista" di Bridget Phetasy, collaboratrice di Playboy

Bridget Phetasy è una comica e scrittrice americana che collabora anche con Playboy e che ha pubblicato sul sito della famosa rivista per adulti il Naked Manifesto, un documento programmatico sulla libertà sessuale, sul nudo e sull'uso del corpo femminile.

"Invece di vivere nella paura, ho deciso di prendere il controllo della mia immagine e postare i miei selfie senza veli. Sono diventata dipendente da Twitter, dove ho messo la foto del mio profilo, ovviamente nuda", ha scritto.

"Sono esibizionista", continua Phetasy, "come tutti quelli che stanno sui social media e che amano le attenzioni, incluse quelle negative. Ma il mio esibizionismo è un atto di ribellione alle convenzioni. Voglio premere tutti i pulsanti e vedere cosa succede, a spese mie".

"Sono cresciuta in una famiglia cattolica, mi hanno insegnato a vergognarmi del mio corpo ma poi ho imparato a fondere spiritualità e sessualità. Sono stata stuprata da adolescente ma la mia nudità non è una reazione al trauma: è sbagliato cercare la patologia in ogni donna che si comporta in maniera diversa dalla norma".

"Anche se mi

spoglio, non significa che sia una donna meno rispettabile. Non sono una pornostar, solo una che non ama i vestiti. Il problema è di chi mi guarda, non mio. Io ho una sola regola: nessuna foto della vagina".

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