Perché le Ffp2 possono disinnescare Omicron: cosa succede

Le mascherine Ffp2, obbligatorie per numerose attività, hanno la capacità di bloccare il virus quasi del 100%: ecco come vanno indossate e la differenza con le chirurgiche

Perché le Ffp2 possono disinnescare Omicron: cosa succede

Le mascherine contro il Covid-19 non sono tutte uguali, tant'é che il governo ha inserito l'obbligo delle Ffp2 per scuole, trasporti e posti di lavoro ma ormai anche all'aperto e in luoghi come cinema, teatri, musei, stadi ed eventi sportivi, nei mezzi di trasporto a lunga percorrenza (pullman e durante lunghe ore al chiuso) e mezzi pubblici locali (autobus).

Così Ffp2 ferma Omicron

Come abbiamo scritto sul Giornale.it, il provvedimento è stato approvato lo scorso 23 dicembre perché sempre più studi confermano e provano come la mascherina Ffp2 riduca al minimo il rischio di contrarre il Covid. Uno studio pubblicato dal Max Planck Institute con sede a Monaco di Baviera, in Germania, spiega il processo di contagio e di come può essere fermato. "Le mascherine Ffp2 o Kn95 sono particolarmente efficaci nel filtrare le particelle infettive dall'aria respirata, soprattutto se sono sigillate il più possibile sul viso. Se la persona infetta e quella non infetta indossano maschere Ffp2 ben aderenti, il rischio massimo di infezione dopo 20 minuti è poco più dell'uno per mille, anche alla distanza più breve", scrivono i ricercatori, con il rischio di contagio dello 0,1%. In caso di mancata aderenza, però, la probabilità di infezione aumenta di circa il 4% perché l'aria che fuoriesce dalla maschera ai bordi è diluita, quindi non si ottiene tutta l'aria respirabile non filtrata.

Nei loro calcoli sul rischio di infezione, il team tedesco ha considerato una serie di fattori che non erano stati inclusi nei precedenti studi, ad esempio, come influisce negativamente una scarsa vestibilità della mascherina, se viene quindi indossata male. "I materiali delle maschere Ff2 o Kn95, ma anche di alcune maschere mediche, filtrano in modo estremamente efficace", afferma un ricercatore. "Il rischio di infezione è quindi dominato dall'aria che esce e entra ai bordi della mascherina" che accade quando il bordo non è vicino al viso. In esperimenti di laboratorio, il team ha misurato le dimensioni e la quantità di particelle respiratorie che scorrono oltre i bordi delle maschere che si adattano in modo diverso.

La differenza con le chirurgiche

In questo modo, è stato dimostrato che le Ffp2 forniscono una protezione 75 volte migliore rispetto alle mascherine chirurgiche ben aderenti filtrando il 94% di tutte le particelle virali che viaggiano nell'aria, Covid compreso. Le chirurgiche, invece, riescono a fermare soltanto le particelle più grandi proteggendo (di fatto) gli altri più di quanto proteggano chi le indossa (sono infatti chiamate "altruiste"). La loro capacità filtrante funziona soprattutto verso l’esterno: se si è positivi al Covid-19 e si indossano le chirurgiche, gli altri sono protetti dal contagio; se si indossa una mascherina chirurgica e si viene in contatto con una persona positiva che non la indossa, il livello di protezione è molto basso.

Come riporta SkyTg24, le chirurgiche bloccano quindi la fuoriuscita di "secrezioni respiratorie verso l’esterno, evitando la fuoriuscita di goccioline potenzialmente infette, ma non invece verso l’interno.

La protezione in uscita si aggira intorno al 90%, quella in entrata intorno al 20%". In ogni caso, in tempo di pandemia, il primo dispositivo per non contrarre l'infezione sono proprio le mascherine: motivo per cui, indipendentemente dalla tipologia, vanno sempre indossate correttamente.

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