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"Una messinscena": Viviana e Gioele, dopo un anno è ancora giallo

Un anno dopo, il "giallo di Caronia" resta ancora il mistero sulle circostanze della morte di Viviana e Gioele. "Non si tratta di omicidio-suicidio", afferma Daniele Mondello

"Una messinscena": Viviana e Gioele, dopo un anno è ancora giallo

È trascorso quasi un anno da quando il corpo di Viviana Parisi, passata alle cronache come la "mamma deejay" di Venetico, e quello del figlioletto Gioele, di soli quattro anni, sono stati ritrovati nei boschi di Caronia, nel Messinese. Secondo gli inquirenti che lavorano al caso, si sarebbe trattato di un omicidio-suicidio: Viviana avrebbe ucciso il bimbo - forse, in preda a una sorta di "delirio mistico" - e poi si sarebbe tolta la vitta gettandosi giù da un traliccio dell'alta tensione.

Non crede all'ipotesi formulata dalla Procura siciliana, invece, Daniele Mondello, marito della vittima e padre di Gioele. "È solo una messinscena, - afferma nel corso di un'intervista rilasciata al quotidiano La Stampa -i due corpi sono stati spostati nel luogo dove sono stati ritrovati, e questo lo dice la scienza, non lo dico io".

L'ipotesi di un omicidio-suicidio

I corpi delle due vittime sono ancora sequestrati e insepolti. Da circa un anno, la famiglia Mondello si batte nel tentativo di stabilire la verità in una vicenda che, ancora oggi, riserva ancora moltissimi punti oscuri. Il cadavere di Viviana fu ritrovato l'8 agosto 2020, cinque giorni dopo la scomparsa, ai piedi di un traliccio dell'alta tensione nella fitta vegetazione di Caronia. Quello di Gioele, invece, fu rinvenuto 10 giorni dopo - sbranato dagli animali - in un boschetto poco distante.

"I corpi di mia moglie e di mio figlio erano distanti mille metri l'uno dall'altro, hanno le stesse ferite da caduta nonostante non ci fosse alcun traliccio e nessuna altura nel luogo in cui è stato trovato Gioele, e la stessa sostanza rosacea nei denti, una colorazione che indica la condizione di asfissia mentre si muore. - dice Daniele Mondello - Distanti un chilometro l'uno dall'altro, l'uno sul cocuzzolo di una collina, l'altro su una distesa scoscesa, hanno avuto la stessa morte. Come si spiega? Chi e perché ha spostato i corpi di mia moglie e di mio figlio? La scienza ha parlato e lo ha fatto con le parole dei nostri consulenti: il criminologo Carmelo Lavorino, il medico legale Antonio Della Valle e lo psicologo Enrico Delli Compagni, che il 30 marzo hanno inviato una relazione alla procura".

"Una messainscena criminale"

Non ha dubbi Daniele Mondello sulle circostanze del decesso, ben lontane - a suo dire - da quelle ipotizzate dalla Procura. Stando a quanto avrebbero appurato i periti di parte, Viviana e Gioele sarebbero precipitati in un invaso con circa 50 centimentri d'acqua sul fondo "Sono precipitati contemporaneamente, - spiega il marito della donna -Viviana si è fratturata varie parti del corpo, soprattutto a sinistra, le sono esplose due vertebre, ha perso coscienza e sensibilità, è morta per asfissia. Gioele ha impattato con la testa ed è morto per asfissia. Poi i due corpi, in tempi diversi, sono stati estratti dal fondo del pozzo: Viviana tirata fuori la tarda sera del 3 agosto o la mattina del 4 agosto e trasportata in modo tale che le sono stati strappati i capelli. Gioele tirato fuori successivamente e depositato nella zona, forse conservato in un contenitore di plastica e posizionato successivamente sul luogo del rinvenimento, dove è stato poi aggredito dagli animali. Una messinscena criminale per inscenare il suicidio, depistare le indagini e allontanare le responsabilità dai colpevoli".

Quello che non torna del giallo

I familiari delle due vittime hanno più volte sollecitato il prosieguo delle indagini ma con insuccesso. "Non ci hanno mai concesso di fare esami radiologici sui corpi. - afferma Daniele - Lo abbiamo chiesto mille volte e ci è stato sempre rifiutato. Perché? Vogliamo usare apparecchiature laser 3d per registrare le lesioni dei corpi e compararle con le lesioni sui vestiti di Gioele e di Viviana. Tutto qui, perché non ce lo consentono?".

Nel corso delle indagini, al tempo, era emerso che Viviana fosse fuori di sé e assumesse psicofarmarci. Da qui, l'ipotesi di un omicidio-suicidio. "Lo escludono lo stato dei corpi, le fratture, i segni sul corpo e sui vestiti di Viviana, l'assenza di ogni traccia che unisca Viviana al traliccio ai piedi del quale è stata trovata, l'impossibilità che Viviana abbia percorso il tragitto dalla piazzola al traliccio, che si sia arrampicata sul traliccio e buttata, che abbia potuto strangolare Gioele facendolo morire per asfissia, che Gioele si sia fratturato il cranio nell'incidente.

- conclude il marito della vittima - Questo lo dice la scienza. Io aggiungo, con il cuore e con la testa, che Viviana non avrebbe mai e poi mai potuto fare del male a Gioele». Riesce a sentirli ancora vicini? «Siamo, e resteremo sempre, una famiglia".

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