Non si ferma l'allarme terrorismo. Dopo l'uccisone del jihadista di Berlino a Sesto San Giovanni per mano di due poliziotti italiani, le forze dell'ordine sono a rischio ritorsioni. Lo ha detto Franco Gabrielli, il capo della polizia. E lo ha ripetutto oggi al Corriere il capo del servizio controllo del territorio del Dipartimento della Pubblica sicurezza, Maurizio Vallone.
La polizia teme attacchi terroristici dell'Isis, e così ha schierato le forze speciali anti-terrorismo. I rischi ci sono, eccome. Due giorni fa, in occasione del Natale, un migrante somalo ha infastidito un intero bus di Genova, poi ha aggredito i poliziotti arrivati sul posto per arrestarlo minacciando di piazzare una bomba.
"Vi metto una bomba così sarà un buon Natale. I vostri figli pagheranno tutto. Poliziotti di m... buon Natale anche a voi. Mica solo i tunisini sanno fare quelle cose", ha urlato il senegalese 38enne gettando nel panico i passeggeri. Il riferimento, nemmeno troppo velato, è a Anis Amri, che dalla Tunisia è sbarcato in Italia per poi falciare 12 persone nel mercatino di Natale di Berlino.
Il 38enne è stato bloccato dopo che per diversi minuti aveva importunato i passeggeri del bus nel centro di Genova e preso a testate le vetrate del mezzo. Quando però sono intervenuti gli agenti non si è arreso, ma ha iniziato a inveire contro l'Occidente promettendo di far "pagare tutto ai vistri figli". Infine ha aggredito alcuni dei poliziotti.
L'uomo, già condannato per rapina aggravata e costretto all'obbligo di firma, è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e ieri il Gip ha convalidato il fermo. In quanto all'interruzione di pubblico servizio se l'è cavata con una denuncia.
Ma ora sul caso indaga anche l'Antiterrorismo, visti gli allarmi degli ultimi giorni e l'aumento dei controlli da parte delle forze dell'ordine per scongiurare che in Italia possa accadere quanto successo a Nizza e in Germania.
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