Un padre ha prelevato sua figlia da una scuola milanese nel corso della mattinata di ieri, facendo poi perdere le proprie tracce. E il rischio ventilato dai media e dagli inquirenti in queste ore è uno solo: quello di rapimento. Il genitore è siriano e non è nuovo ad azioni di questo tipo. Qualcosa di simile era accaduto tre anni fa. La piccola, dopo essere stata rapita, era stata costretta a partire alla volta della Siria. Il ritorno in Italia era avvenuto solo un mese fa. In relazione a quelle circostanze, vale la pena raccontare di come anche la madre, che è invece sudamericana, abbia partecipato alle attività investigative, che si erano concluse in modo positivo.
Ora si teme di assistere alla replica di una scena già vista, con la paura che il padre riesca di nuovo nei suoi intenti criminali. La minore, peraltro, ha poco più di dieci anni. Una delle domande sollevate in questa fase riguarda il perché il personale scolastico non abbia impedito al padre il presunto rapimento. Gli organi deputati stanno indagando. La scuola in questione - quella di Milano da cui la bambina è stata portata via - si trova vicino Porta Romana. Stando a quanto riportato da Il Corriere della Sera di oggi, sembra esserci quasi la certezza che si tratti di un secondo sequestro. Soprattutto perché l'uomo responsabile di questi fatti è scomparso e per adesso appare abbastanza evidente che non abbia alcuna intenzione di farsi trovare. La bambina, mentre scriviamo, potrebbe essere già stata trasferita nella nazione di provenienza, dove il conflitto ancora non è concluso ed esistono ancora poche sacche di ribelli e jihadisti che contendono il territorio all'esercito governativo di Damasco. Ma bisognerà conoscere gli sviluppi delle prossime fasi prima di poter affermare qualcosa con assoluta certezza.
La dinamica del rapimento
Secondo le prime testimonianze, la dinamica del presunto rapimento dovrebbe essere la seguente: il padre siriano della piccola ha scelto di recarsi presso l'istituto scolastico un'ora prima dell'uscita degli studenti, ossia alle 13.
La madre, invece, è arrivata alle 14, cioè all'ora dell'ultima campanella. Ma la bambina era già stata presa in consegna dal padre, che ora potrebbe aver condotto Emma - questo il nome della figlia contesa dai due genitori - in un posto diverso rispetto a quello individuato nel dicembre del 2016.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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