È morta Afrodite, la tartaruga che trainava rifiuti impigliati alle sue pinne

Le era stato amputato un arto il 28 marzo scorso e si cercava di salvare l'altro. Era stata trovata a largo di Reggio Calabria

È morta Afrodite, la tartaruga che trainava rifiuti impigliati alle sue pinne

Era diventata il simbolo dell'inquinamento dei mari. Non ce l'ha fatta Afrodite, un esemplare di caretta caretta che il 21 marzo scorso era stata ritrovata con metri di lenza e il cerchione di una bici impigliati alle pinne anteriori. L'animale era stato trovato e segnalato dalla Guardia Costiera di Reggio Calabria. A notarlo un diportista. Afrodite galleggiava in evidente difficoltà. È stata recuperata e portata d'urgenza al centro recupero tartarughe marine di Brancaleone, in Calabria. Un vero e proprio ospedale per tartarughe marine che soccorre, cura e rilascia in mare tutti gli esemplari trovati in difficoltà nei mari calabresi e sullo Stretto di Messina.

Sono proprio i volontari del centro calabrese che hanno chiamato Afrodite l'ultimo esemplare di bellezza animale, la tartaruga vittima dell'uomo e dei suoi rifiuti in mare. Toccante il video che il centro aveva condiviso su Facebook al momento del ritrovamento. La tartaruga trainava, come detto, impigliati alle sue pinne, un cerchione di bicicletta e molti metri di lenza da pesca. Questo aveva compromesso il movimento e l’utilizzo delle pinne anteriori, purtroppo già in cancrena al momento del ritrovamento. L'arto sinistro era stato amputato il 28 marzo scorso, e si stava cercando, giorno dopo giorno, di salvare quel che restava della sua pinna destra.

Purtroppo le sue condizioni restavano gravi perché Afrodite è stata avvistata e salvata dopo mesi e mesi di agonia in mare. Poi oggi il tragico epilogo.
Come si legge sul Corriere.it Afrodite è morta alla "Sea Turtle Clinic" di Bari dove era stata trasferita e affidata al professor Antonio Di Bello e al suo staff veterinario.

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