"Ha lottato come un leoncino". Sono le parole rassagnate di Loredana Ciaco, 47 anni, la mamma del piccolo Davide Torresan, il bimbo di due anni morto per le complicanze insorte a seguito dell'incidente stradale in cui è rimasto gravemente ferito lo scorso sabato 7 dicembre.
L'impatto violento. Il cuore di Davide che si ferma. E poi le sirene spiegate, quelle dell'ambulanza Suem 118 che viaggia spedita verso l'ospedale San Bortolo di Vicenza: c'è una giovane vita da preservare, alla svelta. Passano solo pochi minuti, per il piccolo si sono già spalancate, e richiuse, le porte del reparto di rianimazione pediatrica. È attaccato al respiratore, con un filo di ossigeno e di speranza. Ma sembra rispondere alle cure farmacologiche. Trascorrono 5 interminabili giorni di straziante e lenta agonia. Giovedì pomeriggio, giunge la dolorosa notizia della sua scomparsa. Mamma Loredana sprofonda in una silenziosa disperazione nel suo letto di degenza. "Sento un dolore atroce, - dice - era il nostro unico bimbo. Tutta la nostra vita era dedicata a lui".
Quel pomeriggio del 7 dicembre, pressapoco alle ore 18.30, Davide viaggiava con i genitori a bordo di un'utilitaria in direzione Thiene quando, in un tratto della Nuova Gasparona (Colcesarea), un Fiat Doblò ha centrato in pieno l'auto di famiglia. Alla guida della vettura, che marciava in direzione opposta a quella dei Torresan, c'era Massimo Galiazzo, 46enne residente a Monselice, incensurato. Il padovano, per ragioni ancora da chiarire, ha sbandato fino ad impattare violentemente contro l'utilitaria. Il piccolo, nonostante fosse assicurato al sedile posteriore con la cintura, non ha retto lo schianto versando, fin da subito, in condizioni disperate. E nonostante l'intervento tempestivo dei soccorsi, dopo 5 giorni, è morto all'ospedale di Vicenza. Successivamente, anche i genitori sono stati trasportati al San Bortolo. Il papà, Michele Torresan, 46 anni, ha riportato diverse contusioni. Mamma Loredana, invece, ha riportato lesioni e fratture, con dieci costole rotte. Ma, ad oggi, le ferite sono nulle rispetto al dolore per la perdita del loro unico figlio.
Intanto, la procura di Vicenza ha aperto un'inchiesta volta ad accertare le dinamiche del rovinoso sinistro. Massimo Galiazzo, l'investitore, è risultato negativo all'alcoltest ma, in ogni caso, dovrà rispondere del reato di omicidio stradale e lesioni. Il suo nome è già finito nel registro degli indagati. Congiuntamente all'attività investigativa, il pubblico ministero Serena Chimici, ha ordinato l'autopsia sulla piccola salma di Davide affinché vengano chiarite le cause del decesso.
Nel contempo a Thiene, città di residenza della famiglia Torresan, l'intera comunità è sprofondata in un inconsolabile silenzio. "È una grande tragedia – commenta il sindaco Giovanni Casarotto alle pagine del Corriere della Sera – so bene cosa vuol dire perdere un figlio, è teribile. Tra l'altro quanto è accaduto mi ha colpito particolarmente perché Davide era anche il nome di mio figlio che ho perso". Ad essere provate sono anche le maestre dell'asilo comunale Arcobleno dove il piccolo era frequentante.
"Sono molto prostrate – continua il primo cittadino di Thiene – Abbiamo deciso di dare loro supporto psicologico. Davide era un bimbo bello e socievole, il suo caschetto biondo mancherà a tutti".
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