Napoli, rubano tombini al parco giochi: arrestati

L'intervento dei carabinieri manda a monte il raid dei predoni del metallo: al quartiere Marianella finiscono in manette un 21enne e un 35enne

Napoli, rubano tombini al parco giochi: arrestati

Rubano ventisei tombini in un parco giochi di Marianella, quartiere di Napoli. Finiscono in manette due uomini.

L’operazione porta la firma dei carabinieri del nucleo Radiomobile del capoluogo campano che hanno stretto le manette ai polsi di un 21enne e di un 35enne residenti a Piscinola, pizzicati con i chiusini accantonati in una zona nascosta in attesa di essere caricati nella loro macchina e la chiave utilizzata per “smontarli” ancora addosso. A incastrarli, inoltre, il fatto che avessero le mani ancora sporche della ruggine e del fango dei tombini di cui s’erano appropriati.

Il colpo è andato in scena al “Parco dell’Abbondanza”, uno spazio verde frequentato dalle famiglie e dai bambini la cui incolumità è stata messa a serio rischio dalle “gesta” dei predoni del metallo. Avevano smontato e portato via i chiusini che erano stati istallati lungo i vialetti del parco. Ma il blitz è stato scoperto, la presenza sospetta di due uomini intabarrati in bomber neri e col viso nascosto dai cappucci è stata intercettata e segnalata alle forze dell’ordine.

L’intervento dei militari dell’Arma è stato decisivo per sventare il raid. In pochi minuti, i due ladri sono stati acciuffati e bloccati. Non hanno avuto manco il tempo di disfarsi degli arnesi utilizzati per divellere i tombini dalle loro postazioni. Quelli che erano già stati smontati, pronti a essere caricati sull’auto che avevano utilizzato per raggiungere il parco, una vecchia e spaziosa station-wagon, sono stati ritrovati addossati al perimetro dello spazio verde.

Dopo i rilievi, sono stati restituiti all’ente che gestisce il parco che ha provveduto a rimontarli, ripristinando, così, le condizioni di sicurezza per la fruizione del Parco dell’Abbondanza.

I due ladri sono stati arrestati e, con l’accusa di furto aggravato in concorso tra loro, attendo la celebrazione del rito direttissimo disposto sul caso dall’autorità giudiziaria.

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