Neo sindaco di Predappio blocca il Museo del Fascio

La proposta era stata fatta dall'ex primo cittadino Pd. Ora, il centrodestra inverte la rotta: "Progetto fatto con pressapochismo"

Da Wikipedia
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A Predappio, la giunta ha fermato i lavori per la realizzazione del museo sul fascismo. L'idea di creare, all'interno dell'ex Casa del Fascio, un centro culturale ed espositivo, in cui raccogliere la documentazione relativa all'Italia totalitaria, era stata dell'ex sindaco dem, Giorgio Frassineti. E ora, che la guida del Comune è passata al primo cittadino di centrodestra, Roberto Canali, il progetto si è fermato.

Secondo quanto riporta La Stampa, il sindaco della città natale di Mussolini ha azzerato il Centro progetto Predappio, che era stato istituito dall'ex giunta proprio per coordinare le iniziative e gli interventi legati al futuro museo, tra cui anche la raccolta dei fondi mancanti. Ora, dopo una spesa di 90mila euro per il progetto preliminare e la raccolta di 3,5 milioni per il recupero dello stabile, l'intera opera potrebbe arenarsi, secondo quanto rivela Frassineti alla Stampa. L'obiettivo principale era quello di creare un "centro di Documentazione e Ricerca di valenza internazionale, sul tema del totalitarismo nel '900, con un' ampia esposizione permanente dedicata a L' Italia totalitaria. Stato e Società in epoca fascista".

L'ex sindaco Pd denuncia: "Il Centro Progetto Predappio cancellato dal sindaco, che presiedevo io a zero euro dopo che era stato finanziato dalla mia giunta con una spesa di 30mila euro per tre anni, serviva per lavorare sui contenuti del museo e per cercare i fondi ancora mancanti: 3 milioni fra edificio e allestimento del museo". E ora, scoppia la polemica: "La mia domanda è: cosa vuole farci?", si chiede Frassineti, che ha il timore che l'attuale sindaco voglia "snaturare l'intero progetto del museo". Poi avrebbe accusato Canali di aver avuto diversi incontri "con gli eredi dell' ex dittatore... È verosimile che qualcuno gli stia suggerendo come muoversi".

Roberto Canali, primo sindaco di centrodestra dal 1945, avrebbe risposto alle accuse, definendo "stupidaggini" le accuse: "Il progetto di intervento è stato fatto con pressappochismo, tanto che la Soprintendenza ha espresso delle perplessità. Abbiamo preferito fermare tutto, sono soldi pubblici e vogliamo vedere come vengono spesi".

Inoltre, ribatte il sindaco, "un museo sul fascismo è una cosa assolutamente difficile da affrontare. Dovrebbe basarsi su una logica condivisibile da tutti, perché siamo in un Paese troppo controverso".

Il museo potrebbe prendere una forma diversa e riguardare la storia di Predappio in generale.

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