"No pecorino, sì fro..." Bufera sullo scontrino

Sul preconto di un ristorante di Roma compare la scritta "No pecorino, sì fro...". E scoppia la polemica. Il Gay Center: "Revocate la lincenza"

"No pecorino, sì fro..." Bufera sullo scontrino

"No pecorino, sì frocio". È la scritta omofoba apparsa sul preconto portato al tavolo di due 20enni che cenavano nella Locana Rigatoni di Roma.

I due - racconta l'associazione Gay Center - erano seduti al tavolo del ristorante in zona San Giovanni e hanno ordinato un piatto di carbonara, chiedendo però di sostituire il tradizionale pecorino con del parmigiano. Al momento del conto, però, il cameriere ha portato al tavolo lo scontrino incriminato. E ai due che facevano notare come la scritta fosse tutt'altro che divertente, lui avrebbe risposto ridendo che si era trattato di un errore del computer. Le risatine però non sarebbero cessate. Così come le rimostranze dei ragazzi. A quel punto sarebbe intervenuta la proprietaria del locale ribadendo l'errore del computer e offrendosi - dopo un lungo battibecco - di non far pagare il conto. Ma, assicurano i giovani, nessuno avrebbe chiesto scusa. E anzi il cameriere si sarebbe lamentato perché per colpa loro avrebbe fatto brutta figura davanti agli altri clienti.

"Quanto accaduto è un fatto molto grave", dice Fabrizio Marrazzo, responsabile Gay Help Line e portavoce Gay Center, "Non ha nulla di divertente: non è accettabile che una coppia gay non possa andare in un ristorante nel centro della Capitale senza venire offesa e rovinarsi la serata. Chiediamo alla Raggi di revocare la licenza al ristorante e valutare anche le sanzioni da adottare. I ristoranti sono dei locali con licenza pubblica e pertanto azioni discriminatorie non possono essere consentite. Inoltre, invitiamo sin da subito tutti i cittadini e turisti a boicottare tale locale".

Sulla pagina Facebook del ristorante, intanto, è partito un vero e proprio attacco social a suon di "recensioni a una stella" e consigli (anche in inglese) a non mettere più piede nella locanda. "Un atto inqualificabile dal quale prendiamo le più decise e convinte distanze. il cameriere è stato licenziato", annuncia quindi la direzione della Locanda Rigatoni, prendendo "le più decise e convinte distanze" dall'insulto omofobo: "Ci teniamo a precisare che, fermo restando la gravità dei fatti, la direttrice del locale ha immediatamente condannato l'atto del cameriere e si è scusata con i clienti, inorridita dal fatto incriminato come e, se possibile, più di loro.

Coerentemente con tale comportamento, comunichiamo che il cameriere è stato licenziato in tronco, non rappresentando in alcun modo la filosofia e lo stile della Locanda Rigatoni. Ovviamente il cameriere responsabile di questa spiacevole vicenda ne risponderà in prima persona".

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