Anche il ministero della Salute olandese vuol vederci chiaro sul caso di Noa Pothoven, la 17enne che si è tolta la vita perché non riusciva a superare gli abusi subiti da piccola.
Il governo dei Paesi Bassi ha infatti avviato "un'ispezione sanitaria per verificare se è necessario aprire un'indagine" della morte della ragazza e in particolare per accertare "il tipo di cure ricevute da Noa e se ci sia stato qualche errore" nei trattamenti somministrati. Al termine di questa prima verifica, il ministero deciderà se procedere con un'indagine ufficiale.
Noa è morta domenica scorsa nella sua casa di Arnhem. Non è ricorsa all'eutanasia con il permesso dello Stato - come inizialmente si pensava in un primo momento - ma si è lasciata morire in casa, smettendo di mangiare e bere col consenso dei genitori, che, d'accordo con i medici, hanno deciso di non ricorrere all'alimentazione forzat. E anzi pare che una clinica dell'Aja avesse negato l'eutanasia proprio perché troppo giovane.
Sul caso è intervenuto anche Papa Francesco, che ha parlato di "una sconfitta per tutti".
"La risposta a cui siamo chiamati è non abbandonare mai chi soffre, non arrendersi, ma prendersi cura e amare per ridare la speranza", ha twittato il Pontefice. E dal Vaticano, al di là dei contorni giuridici incerti, sono arrivate varie prese di posizione per esprimere dolore per questa vicenda.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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