Nuova protesta al Cie di Roma, Kyenge: "Vanno subito chiusi"

Nuovo blitz al Cie romano di Ponte Galeria. Una protesta che la sinistra già cavalca per smantellare la Bossi-Fini e chiudere i Cie

Nuova protesta al Cie di Roma, Kyenge: "Vanno subito chiusi"

Mentre il parlamento si prepara a dare il via libera definitivo alla norma del governo che cancella il reato di immigrazione clandestina, è scoppiata una nuova protesta nel Cie romano di Ponte Galeria. Ieri sera tredici marocchini si sono cuciti la bocca, proprio come avevano già fatto altri clandestini qualche settimana fa, per protestare contro "le condizioni e i tempi di permanenza" nel centro. Una protesta che mira a bucare l'opinione pubblica e dare il megafono a quella sinistra che vorrebbe chiudere i Cie e garantire agli extracomunitari più diritti che doveri smantellando, un passo alla volta, la legge Bossi-Fini che regola i flussi migratori.

Il garante dei Detenuti del Lazio, Angiolo Marroni, ha subito cavalcato la protesta del Cie di Ponte Galeria chiedendo alla politica di mantenere le promesse. "È evidente che il tempo della politica scorre molto più lentamente rispetto a quello di queste persone, passate dal dramma di un’immigrazione difficile a luoghi con pochissima dignità come i Cie", ha spiegato Marroni invitando il parlamento ad approvare "presto le norme necessarie" e a "porre fine a questa vergogna". La protesta delle tredici persone, che ieri sera si sono cucite la bocca, è scattata dopo che queste hanno saputo che altri connazionali, arrivati in Italia con loro, sono stati dismessi dal Cie di Caltanissetta dove si trovavano. In realtà i tredici marocchini, che provengono da Lampedusa, non possono essere dimessi perché richiedenti asilo e ancora in attesa della pronuncia della commissione competente. In nove sono, infatti, sono arrivati dalla Libia sopra a un gommone.

La dinamica della protesta iniziata ieri sera è identica a quella messa in scena pochi giorni prima di Natale. Dei tredici marocchini che si sono cuciti la bocca ben sette lo avevano fatto anche a dicembre. "I marocchini per il protrarsi della loro permanenza nel centro - ha commentato il direttore del Cie di Ponte Galeria, Vincenzo Lutrelli - si lamentano del fatto che da Natale non è cambiato nulla e dicono di aver avuto notizie da altri loro connazionali che si trovano in altri centri di uscite, mentre loro sono ancora qui". A Natale gli immigrati avevano interrotto la protesta in cambio dell’impegno a un miglioramento delle loro condizioni. Al loro caso, che aveva avuto una forte eco e aveva subito coinvolto anche altri Cie, si erano interessati il presidente della Commissione diritti umani del Senato Luigi Manconi e il deputato del Pd Khalid Chaouki. Intanto il ministro all'Integrazione Cecile Kyenge ha già annunciato che chiederà la chiusura del Cie di Gradisca. "Dobbiamo pensare sempre di più a delle politiche di integrazione, che sono lo strumento molto forte per combattere i conflitti sociali", ha commentato la Kyenge nel corso di un incontro con la presidente della Regione Debora Serracchiani.

"Non si possono trattenere persone che non hanno commesso alcun reato in strutture degradate e insalubri come i Cie", ha fatto eco il vicesindaco di Roma Luigi Nieri accodandosi alla richiesta di chiudere il centri di prima accoglienza.

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