Vaticano, spunta un nuovo "caso Spotlight"

Un nuovo "caso Spotlight" rischia di riempire le pagine dei quotidiani per le prossime settimane. Il Boston Globe, infatti, ha pubblicato un'inchiesta sui figli dei sacerdoti

Vaticano, spunta un nuovo "caso Spotlight"

Il team "Spotlight" del Boston Globe, reso celebre dal film vincitore del premio Oscar nel 2016, è tornato alla ribalta. Sedici anni dopo l'inchiesta che scoperchiò il dramma della pedofilia all'interno della Chiesa, la pubblicazione di un altro report incentrato, questa volta, sui figli dei sacerdoti. Michael Rezendes firma, quindi, una seconda indagine giornalistica potenzialmente in grado di suscitare il medesimo effetto che ebbe la prima sull'opinione pubblica.

La premessa di Spotlight chiarisce l'oggetto del contenuto dei due pezzi del Globe (qui e qui):"Benché i preti siano diventati molte e molte volte genitori, nella lunga storia del celibato ecclesiastico, la legge canonica tace quanto alla responsabilità del vescovo quando uno dei suoi preti ha un figlio". Il dossier racconta di storie di figli illegittimi dei sacerdoti, delle conseguenze esistenziali e psicologiche di una vita passata alla ricerca dell'identità del proprio padre e cerca di stabilire le statistiche di un fenomeno difficilmente quantificabile. Una condizione che coinvolgerebbe migliaia di persone, dal carattere sistematico e alla quale la Chiesa avrebbe spesso fornito risposte poco esaustive.

Rezendes ha raccontato a CBS This Morning di avere iniziato l'indagine dopo aver conosciuto la storia di Jim Graham, un cittadino americano che, solo dopo la morte dei suoi genitori, scoprì di essere figlio di Thomas Sullivan, un sacerdote che aveva studiato a Boston. Un caso simbolico ed abbastanza conosciuto negli Stati Uniti, specie per la meticolosa ricerca che Graham ha messo al centro di tutta la sua vita al fine di conoscere la sua vera origine genitoriale. Un'altra storia toccante raccontata da Spotlight, poi, è quella di Chiara Villar, una donna di 36 anni che abita nei pressi di Toronto, in Canada. La Villar ha sempre saputo di essere figlia di un sacerdote anche se sua madre le ha sempre detto di relazionarsi all'uomo in quanto semplicemente "zio". Il Boston Globe, insomma, raccoglie un insieme di storie pubbliche per porre l'attenzione su quello che sarebbe un dramma strutturale della Chiesa cattolica contemporanea.

Secondo quanto emerge dall'inchiesta, il fenomeno riguarderebbe: "Irlanda, Messico, Polonia, Paraguay e altri Paesi, in città americane grandi e piccole – e virtualmente ovunque la Chiesa sia presente". Per Spotlight, infatti,"i figli dei preti formano una legione invisibile di segregazione e abbandono". La vicenda rischia di avere un grosso impatto mediatico: Il Comitato Onu, come si legge qui, ha chiesto al Vaticano di "stabilire il numero dei figli messi al mondo da preti cattolici, scoprire dove si trovano e prendere tutte le misure necessarie per assicurare che i diritti di quei bambini a conoscere i loro genitori e a ricevere le loro cure siano rispettate". La richiesta ha una scadenza: il prossimo primo settembre.

La tempistica della pubblicazione è casuale o riferibile a questa interrogazione dell'Onu? Un altro fattore, in ogni caso, per cui anche questa inchiesta di Rezendes e colleghi rischia di passare dalla cronaca alla storia.

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