Omicidio Bologna, bloccata a Ventimiglia fuga del presunto killer

L'uomo, con diversi precedenti, viaggiava su un treno diretto a Grasse, in Costa Azzurra. E fortemente sospettato di essere l'autore dell'omicidio della compagnia, trovata carbonizzata in un casolare a Bologna

Omicidio Bologna, bloccata a Ventimiglia fuga del presunto killer

Mancavano pochi chilometri per poter finalmente cantare vittoria, ma giunto allo scalo ferroviario internazionale di Ventimiglia, l'inaspettata sorpresa: ad attenderlo c'era la polfer, che ne ha bloccato la sua fuga, quando si trovava a bordo di un treno per Grasse, nel sud della Francia, pronto a far perdere le proprie tracce.

Lui è un immigrato marocchino, di 41 anni, fortemente sospettato di essere l'autore dell'omicidio dell'ex compagna, sua connazionale: Atika Gharib, 32 anni, trovata carbonizzata in un fienile di località Casale D'Argile, a Bologna.

L'uomo, privo dei documenti, è stato rintracciato, in seguito a un controllo congiunto con l'Esercito Italiano. Alla vista della polizia non ha opposto resistenza ed ha seguito gli agenti negli uffici di polizia dove, su indicazione della Procura della Repubblica di Imperia, è stato sottoposto a fermo per identificazione, in attesa del provvedimento restrittivo.

Omicidio e distruzione di cadavere sono le accuse che gli vengono contestate dalla Procura di Bologna. A quanto risulta, il cascinale era frequentato periodicamente dalla donna e dal suo compagno, che gli investigatori avevano subito identificato, ma del quale si erano perse le tracce.

I carabinieri lo stavano cercando da ieri pomeriggio. L'incendio era scoppiato il giorno prima, ma il corpo della donna, residente a Ferrara, è stato rinvenuto solo ieri, sotto le macerie, dove carabinieri e vigili del fuoco sono tornati dopo che la sorella della donna ne ha denunciato la scomparsa.

L'uomo ha diversi precedenti alle spalle, anche per

maltrattamenti in famiglia. Nelle prossime ore sarà eseguita anche l'autopsia sul corpo della vittima. Le indagini dei carabinieri sono coordinate dal pm Tommaso Pierini e dal procuratore aggiunto Francesco Caleca. I fatti

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