Omicidio Ciatti, il ceceno Rassoul Bissoultanov torna in libertà

Rassoul Bissoultanov, il lottatore ceceno accusato di aver pestato a morte il 21enne toscano Niccolò Ciatti, è stato scarcerato alla vigilia del processo. Il padre del ragazzo: "Solo rabbia e lacrime"

Omicidio Ciatti, il ceceno Rassoul Bissoultanov torna in libertà

La Corte d'Assise di Roma ha deciso di rimettere in libertà Rassoul Bissoultanov, uno dei due ceceni che uccise il 21enne Niccolò Ciatti all'esterno di una discoteca in Costa Brava la notte del 13 agosto del 2017. "Avrei voluto guardarlo in faccia l'assassino di mio figlio e invece lui è un uomo libero", ha commentato la notizia Luigi Ciatti, padre del ragazzo. Secondo il legale della famiglia Ciatti, l'avvocato Agnese Usai, c'è il rischio che il processo venga celebrato con l'imputato in contumacia.

I fatti

L'omicidio si consumò nella notte tra il 12 e il 13 agosto del 2017 all'esterno di una discoteca a Lloret de Mar, in Spagna. Niccolò Ciatti, fiorentino di 21 anni, fu aggredito brutalmente da Rassoul Bissoultanov e dal connazionale Mosvar Magomadov. Lo straniero colpì il ragazzo con un calcio violentissimo alla tempia causandone la morte. Dopo aver tentato la fuga, il ceceno fu catturato in Germania salvo poi essere consegnato all'Italia lo scorso ottobre. Detenuto nel carcere di Rebibbia, il prossimo 18 gennaio Bissoultanov avrebbe dovuto essere giudicato con l'accusa omicidio volontario ma ora tornerà a piede libero.

La decisione della Corte d'Assise

La Corte d'Assise di Roma ha deciso di scarcerare il ceceno alla vigilia del processo. Stando a quanto si apprende dalle agenzie, l'annullamento della misura è legata a un difetto di procedibilità nei confronti dell'uomo. I giudici hanno ritenuto infatti che Bissoultanov non era presente sul territorio italiano quando è stata emessa la misura di custodia cautelare nei suoi confronti. L'altro imputato, Mosvar Magomadov, dopo un periodo di detenzione carceraria in Spagna è già tornato a piede libero.

La rabbia del papà di Niccolò

La decisione della Corte d'Assise è stata accolta con "rabbia e lacrime" da Luigi Ciatti, il padre del 21enne ucciso. "Avrei voluto guardarlo negli occhi l'assassino di mio figlio - commenta al Corriere.it il papà di Niccolò - e invece lui è libero e temo non lo rivedrò mai più ne mai avrò giustizia. I tormenti per me e la mia famiglia continuano, infiniti". Poi ricorda: "Gli aggressori erano in tre - spiega - uno è stato scagionato anche se video e testimonianze ci danno una versione diversa dei fatti. Un altro ceceno, Mosvar Magomadov, è imputato per concorso in omicidio volontario. Era stato arrestato, ora è a piede libero, credo sia ancora in Spagna. Quell'agguato è stato premeditato".

L'avvocato: "Pericolo di fuga"

La notizia della scarcerazione di Bissoultanov è stata confermata dall'avvocato Agnese Usai, legale della famiglia Ciatti.

"La procura di Roma aveva disposto il giudizio immediato per Bissoultanov - chiarisce - ovvero senza udienza preliminare e dunque tagliando i tempi di almeno un anno e mezzo. Ma adesso con la sua scarcerazione si rischia che il processo sia celebrato con l'imputato in contumacia. E soprattutto c'è il rischio che il ceceno possa fuggire chissà da quale parte del mondo".

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