"Benedetto XVI e Giovanni Paolo II sono esseri umani, e possono anche aver commesso errori". A dirlo è stato mons. Carlo Maria Viganò, ex nunzio apostolico negli Stati Uniti, all'interno di un'intervista rilasciata al Washington Post e ripresa da La Stampa.
Il virgolettato, considerato il caso sollevato dal vescovo italiano con il memorandum tramite cui ha almeno consigliato a papa Francesco di rinunciare al soglio di Pietro, non può essere sottovalutato. Il punto focale è il seguente: l'nchiesta interna che la Santa Sede ha aperto sul caso dell'ex cardinal Theodore McCarrick potrebbe riguardare anche i pontificati precedenti. Viganò si dice sicuro di una serie di fatti: tra questi l'assunto secondo cui Bergoglio non starebbe dicendo il vero sul non aver avuto consapevolezza della sanzioni comminate da Joseph Ratzinger all'alto ecclesiastico statunitense. Sarebbe stato Viganò stesso a comunicare al papa quanto disposto dal teologo tedesco. Sappiamo come la questione abbia tenuto banco per buona parte della scorsa estate. Quelle restrizioni, poi, sono state confermate da alcune lettere diffuse da un ex collaboratore di McCarrick. È possibile che quelle missive costituiscano una prova madre dell'intervento sanzionatorio di Benedetto XVI nei confonti di un uomo che, dopo l'emersione della "credibilità" del quadro accusatorio, è stato pure ridotto allo stato laicale dal vescovo di Roma.
Ma gli abusi ai danni dei seminaristi di cui è accusato "Zio Ted" - come veniva chiamato in certi ambienti ecclesiastici - non risalgono agli ultimi sei anni e mezzo. Il Vaticano, per comprendere come sono andate le cose, potrebbe decidere di approfondire gli avvenimenti del passato. E anzi questa sembra proprio l'intenzione alla base dell'indagine, che è stata voluta dal pontefice argentino. Quel passato in cui a regnare come pontefici sono stati Giovanni Paolo II prima e Benedetto XVI poi. Carlo Maria Viganò affronta molto tematiche, ma questa sugli eventuali errori dei predecessori dell'ex arcivescovo di Buenos Aires rappresenta una novità. Le domande cui rispondere, ancora, non sono poche. La sensazione è che McCarrick abbia continuato nelle sue attività diplomatiche prescindendo dalla volontà comunicatagli dall'ex prefetto della Congregazione della Dottrina della Fede.
Lo scenario andrà verificato nel tempo, ma è già possibile constatare l'esistenza di fonti che annotano la centralità persistente di quanto messo in campo, anche in relazione ai rapporti con la politica, da "Zio Ted". Un cardinale troppo potente pure per un papa? Oppure i predecessori di Jorge Mario Bergoglio hanno commesso "errori"?Le risposte, con ogni probabilità, verranno fornite dai risultati dell'inchiesta del Vaticano.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.