Si apre oggi una nuova pagina del processo al corridore paralimpico Oscar Pistorius, accusato d'aver ucciso la bellissima fidanzata e modella Reeva Steenkamp la notte di San Valentino del 2013. Pistorius è stato condannato in primo grado a 5 anni di reclusione per omicidio involontario, ma ha finito per passare in cella solo 10 mesi; il resto della pena è stato abbonato per buona condotta a libertà vigilata (sotto tutela dello zio, a Pretoria) e lavori sociali. L'anno scorso, tuttavia, la Corte d'Appello ha rovesciato il verdetto di primo grado, riconoscendo Pistorius colpevole di omicidio volontario. Ad avvalorare questa tesi le ultime testimonianze, secondo cui Oscar avrebbe colpito Reeva con una mazza da cricket per due o tre volte. Ciò rovescerebbe la difesa di Pistorius, che sosteneva d'aver sparato per sbaglio alla fidanzata, avendola scambiata per un ladro.
La difesa, che punta a mitigare la condanna della Corte d'Appello (per cui Oscar rischierebbe 15 anni), ha chiamato a deporre stamattina lo psicologo Jonathan Scholtz, che ha dichiarato che l'atleta paralimpico soffre di una profonda depressione: "Ha mostrato segni e riportato sintomi di disordine da stress post-traumatico, disturbi d'ansia e disturbi da depressione -ha spiegato il medico- Non è in grado di testimoniare". Il perito di parte ha aggiunto che Pistorius è rimasto "gravemente traumatizzato" dagli eventi del 14 febbraio 2013, in quanto egli "aveva progetti con Reeva. Prega per lei tutti i giorni, e trova conforto nell'idea che adesso sia con Dio".
L'accusa porterà in aula la testimonianza del padre di Reeva (Barry Steenkamp),
per la prima volta dall'inizio del processo. L'uomo ha avuto diversi problemi di cuore dalla morte della figlia e, come rivelano fonti molto vicine alla famiglia al Sunday Telegraph, "sarà una testimonianza molto toccante".
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