Papa Francesco procede, a passo spedito, con il riformare la Chiesa cattolica e i suoi meccanismi deliberativi. Il C9, cioè il minidirettorio cardinalizio voluto da Bergoglio per riformare nel profondo la Curia di Roma, sta lavorando a stretto giro per raggiungere alcuni obiettivi precisi. Come la pubblicazione della nuova Costituzione Apostolica, che si intitola Episcopalis communio: anche i vescovi del Sinodo saranno interessati da importanti novità.
Tra le modifiche più rilevanti, così come segnalato dall'Huffington Post, c'è quella rintracciabile nell'art. 18 del rinnovato testo costituzionale: "Ricevuta l'approvazione dei Membri - si legge all'inizio - , il Documento finale dell'Assemblea è offerto al Romano Pontefice, che decide della sua pubblicazione. Se approvato espressamente dal Romano Pontefice, il Documento finale partecipa del Magistero ordinario del Successore di Pietro. Qualora poi il Romano Pontefice abbia concesso all'Assemblea del Sinodo potestà deliberativa, a norma del can. 343 del Codice di diritto canonico, il Documento finale partecipa del Magistero ordinario del Successore di Pietro una volta da lui ratificato e promulgato. In questo caso il Documento finale viene pubblicato con la firma del Romano Pontefice insieme a quella dei Membri". Vuol dire, in sintesi, che i presuli avranno qualche "potere" legislativo in più. Potranno essere i destinatari di una "potestà deliberativa", ma la decisione su quest'attribuzione spetterà comunque al romano pontefice.
Quello che verrà deciso dal Sinodo, per farla breve, potrebbe entrare nel "magistero", cioè nell'insegnamento della Chiesa, che sta per "dottrina ufficiale". Una "parola difficile", com'è solito definirla il pontefice argentino, sulla quale potranno influire anche le delibere sinodali. Non è tutto.
A ben guardare, infatti, c'è almeno un'altra novità di rilievo. Il Papa, come riportato anche da Vatican Insider, vuole che il Sinodo proceda con l'ascoltare in modo permamente il "popolo di Dio". Quello a cui Bergoglio è solito rivolgersi anche attraverso l'inoltro di alcune missive centrate sui temi d'attualità.
Tutta la riforma presente delle caratteristiche tecniche, che potranno essere approfondite nel tempo. Per ora vale la pena notare che il Papa ha scritto quanto segue: il vescovo di Roma è tanto "maestro" quanto "discepolo", mentre anche il Sinodo "deve sempre più diventare uno strumento privilegiato di ascolto del Popolo di Dio”.
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