La nuova esortazione apostolica di papa Francesco è stata presentata durante la mattinata di oggi. Un testo, quello di Bergoglio, che invita il mondo contemporaneo alla santità.
Il papa, all'interno di Gaudete ed Exsultate, ha però anche risposto ai critici. "Nocivo e ideologico - ha sottolineato il pontefice argentino - è anche l’errore di quanti vivono diffidando dell’impegno sociale degli altri, considerandolo qualcosa di superficiale, mondano, secolarizzato, immanentista, comunista, populista. O lo relativizzano come se ci fossero altre cose più importanti o come se interessasse solo una determinata etica o una ragione che essi difendono". I valori non negoziabili, nell'ottica del papa, non sembrano quindi proritati rispetto al tema della povertà. Anzi, entrambe le sfere tematiche vengono considerate paritarie. Così come vengono definiti rilevanti i problemi relativi al fenomeno dell'immigrazione.
"Spesso – ha evidenziato Bergoglio – si sente dire che, di fronte al relativismo e ai limiti del mondo attuale, sarebbe un tema marginale, per esempio, la situazione dei migranti. Alcuni cattolici affermano che è un tema secondario rispetto ai temi ‘seri’ della bioetica. Che dica cose simili un politico preoccupato per i suoi successi si può comprendere, ma non un cristiano, a cui si addice solo l’atteggiamento di mettersi nei panni di quel fratello che rischia la vita per dare un futuro ai suoi figli".
In molte circostanze il papa è stato accusato di aver messo da parte la battaglia di Benedetto XVI "contro" il relativismo e la secolarizzazione. Specie in Europa, dove molti continuano a mettere in discussione le priorità promosse da questo pontificato e l'approccio ai temi bioetici, che risulterebbe meno marcato rispetto a quello del teologo tedesco. Papa Francesco, attraverso questa terza esortazione apostolica, sembra aver voluto rispondere a chi, nel corso di questi cinque anni, ha parlato di "discontinuità" tra i due pontificati e di Bergoglio come un papa "di sinistra".
Ma c'è spazio anche per un attacco alle "nuove eresie". Un affondo contenuto nel quinto capitolo che sembrerebbe riguardare tanto gli atei quanto i cattolici. Il giornalista Gianni Valente, come si legge su Vatican Insider, nell'intervento tenutosi durante la presentazione di oggi ha detto che: "L’Esortazione apostolica riscontra un’impronta pelagiana in tutti quelli che "in definitiva fanno affidamento unicamente sulle proprie forze", e anche quando vogliono mostrarsi fedeli a "un certo stile cattolico" , in realtà esprimono "l’idea che tutto dipende dallo sforzo umano" sia pur "incanalato attraverso norme e strutture ecclesiali".
Qualcuno, interpretando questi virgolettati di Gaudete et Exsultate, ritiene che il papa si riferisca alle insistenti ricerche della perfezione liturgica e a quelle realtà che, pur definendosi cattoliche, mettono in discussione la sua autorità e il suo magistero. Una emanazione del cristianesimo che, come scrive in questo articolo su La Civiltà Cattolica padre Antonio Spadaro, diverebbe così "ossessivo, sommerso da norme e precetti, privo della sua 'affascinante semplicità' ".
Ancora una volta, in definitiva, Bergoglio ha criticato l'eccessivo riferimento alle "leggi" e alle restrizioni normative. Non c'è un riferimento esplicito ai cosiddetti tradizionalisti, ma leggendo tra le righe questo aspetto dell'esortazione risulterebbe deducibile.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.