Sabato scorso sono stati sottoposti al tampone più o meno 100mila persone e solo 1.444 sono risultate positive al coronavirus. In percentuale parliamo dell’1,4%. Il giorno prima era l’1,5%. Ben poca cosa, considerando il fatto che molti vacanzieri stanno rientrando in città e hanno magari soggiornato in luoghi considerati a rischio. Forse il virus gira poco perché comunque gli italiani hanno capito le norme di sicurezza da seguire e sono ligi. Tra l’altro il 73% dei soggetti contagiati è risultato asintomatico. Se invece si parla di immigrati irregolari la situazione è ben diversa e preoccupa.
I dati che preoccupano
Secondo i dati resi noti dal Viminale, dei 6.371 tamponi fatti ai clandestini arrivati in Sicilia dal primo giugno, il 3,98% è risultato positivo. Una bella differenza, come ha fatto notare anche il quotidiano Libero. Su quasi 100mila tamponi effettuati su cittadini italiani la percentuale di contagiati era l’1,4%, mentre su soli 6.371 immigrati, poco meno del 4% è risultato positivo al coronavirus. Un dato alquanto preoccupante. Ma di questo raramente si parla. Si tende invece a sottolineare che devono essere aiutati. Senza che nessuno pensi agli italiani. E se qualche sindaco o governatore di regione prova a salvare i suoi cittadini, apriti cielo, viene attaccato.
Il presidente della regione Sicilia, Nello Musumeci, dopo che in sole 48 ore erano arrivati 600 migranti e il giorno seguente altri 500, aveva denunciato l’emergenza. Non è detto che tutti siano positivi al coronavirus, ma vi è la possibilità che anche uno solo possa infettare gli altri. E visto che alcuni di loro tentano la fuga, e spesso ci riescono, ci vuole poco a portare il virus in giro per la Penisola e a contagiare anche gli italiani. Basti pensare che nell’hotspot di Contrada Imbriacola sono stati accolti 700 migranti. Peccato però che il centro abbia una capienza ben inferiore e possa ospitarne al massimo 192. Senza considerare tutti gli sbarchi fantasma che avvengono sulle coste, decine di persone che arrivano in Italia senza essere controllati e che in pochi minuti si dileguano facendo perdere le proprie tracce.
In arrivo tre navi quarantena
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e la ministra Luciana Lamorgese, nei giorni scorsi hanno deciso di ricorrere all’utilizzo di ulteriori tre navi quarantena, dopo le due che già stanno operando, per la sorveglianza sanitaria degli immigrati irregolari in arrivo sulle nostre coste italiane. Come ha fatto sapere il Viminale: “La prima nave, individuata con una procedura d’urgenza avviata dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, d’intesa con il Viminale, arriverà a Lampedusa entro domani notte. Le due ulteriori navi saranno operative al massimo entro mercoledì prossimo, al termine della procedura di gara bandita lo scorso venerdì che prevede, già domani, alle ore 10, la scadenza del termine per la presentazione delle relative manifestazioni e l’aggiudicazione della gara nella stessa giornata”.
I dati comunque non sembrano veritieri in ogni caso, anche perché se un immigrato arriva in Italia e risulta positivo, viene classificato come straniero residente o arrivato recentemente e non come positivo da sbarco. Lo scorso sabato è arrivata la notizia che tre nigeriani positivi al coronavirus, due uomini e una donna, avevano tentato di fuggire dall'ospedale militare del Celio e avevano aggredito con morsi militari e sanitari.
Il leader della Lega, Matteo Salvini, ha attaccato: "Governo allo sbando.
Dopo aver negato l'emergenza sbarchi, smentisce se stesso e ora si dice preoccupato per la situazione di Lampedusa e annuncia il trasferimento di clandestini in altre regioni italiane come l'Abruzzo. L'Italia non è né il lazzaretto né il campo profughi d'Europa: questo governo è pericoloso e incapace e faremo di tutto per fermarlo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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