Morsi e botte ai sanitari, migranti positivi al Covid devastano l'ospedale del Celio

Denunciati tre nigeriani positivi al Covid che hanno tentato la fuga dall'ospedale militare del Celio mettendo a soqquadro il reparto e aggredendo con morsi militari e sanitari. Ira di Salvini e Meloni: "Governo mette in pericolo l'Italia"

Morsi e botte ai sanitari, migranti positivi al Covid devastano l'ospedale del Celio

Hanno scatenato una vera e propria rivolta all’interno dell’ospedale militare del Celio, nel cuore della Capitale, tre migranti nigeriani positivi al Covid-19 che nel pomeriggio di oggi hanno tentato la fuga dalla struttura.

Tutto è iniziato quando gli stranieri, due donne e un uomo secondo quanto riferisce l’Adnkronos, hanno appreso che un minore del Bangladesh, ricoverato nel nosocomio e poi risultato negativo al tampone, avrebbe potuto lasciare il complesso, chiedendo di poter fare lo stesso. Al diniego dei sanitari i tre avrebbero scatenato il panico nel reparto. Secondo la ricostruzione pubblicata in esclusiva dalla stessa agenzia di stampa, quando gli ospiti, arrivati al Celio da qualche giorno, hanno capito che non sarebbero stati dimessi dalla struttura si sono scagliati contro sanitari e ufficiali, mettendo a soqquadro le stanze adibite al ricovero dei pazienti.

Nel tentativo di guadagnare l’uscita hanno ribaltato scrivanie, mobili e letti, aggredendo il personale con dei morsi e facendosi scudo proprio con il ragazzino bengalese. Un giovane militare che ha tentato di calmare gli animi dei tre stranieri, sempre stando alle fonti citate dall’Adnkronos, si sarebbe ritrovato con la tuta protettiva a brandelli e per questo motivo dovrà essere sottoposto ad un periodo di isolamento. I feriti lievi, tra ufficiali, medici e infermieri, sono diversi. Solo l’intervento delle forze dell’ordine è riuscito a riportare la calma nel nosocomio. I tre sono stati denunciati dai carabinieri per violenza privata, resistenza e oltraggio.

L’episodio, il secondo in pochi giorni dopo la protesta di decine di nigeriani in un centro di accoglienza a Rocca di Papa, scatena la polemica politica. "Mentre il Viminale dà i numeri pur di negare l'emergenza immigrazione, nel mondo reale tre nigeriani positivi al Covid hanno scatenato il panico all'ospedale militare del Celio a Roma: morsi e botte a militari e personale sanitario", ha scritto su Facebook il leader leghista, Matteo Salvini. "Gli italiani – attacca il segretario del Carroccio - pagano per l'incapacità di Conte e Lamorgese. Questo governo mette in pericolo l'Italia".

"Quei tre balordi per quanto mi riguarda al primo barcone tornano nel loro Paese, gli immigrati perbene che pagano le tasse sono i benvenuti, sono disposto a dare rispetto ma chiedo rispetto, Se scappi davvero dalla guerra e paghi le tasse sei il benvenuto, altrimenti non abbiamo bisogno di te", ha aggiunto durante un comizio a Sannicandro, in provincia di Bari. Dura anche la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni: "Questo Governo di pazzi irresponsabili mette in pericolo la sicurezza e la salute degli italiani e vuole trasformare l'Italia nel campo profughi d'Europa. Vergogna".

Parla di "episodio gravissimo" anche Maria Stella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei Deputati. L'episodio del Celio, a aggiunto la deputata azzurra, "fotografa le responsabilità di questo esecutivo". "In merito alla gestione dei migranti - commenta Gelmini - anche in emergenza Coronavirus, dal governo solo lassismo e zero rigore". "Così non si può più andare avanti", è il giudizio dell'esponente di Forza Italia. Anche il vice presidente del partito, Antonio Tajani, ha espresso solidarietà su Twitter ai militari aggrediti. "Bisognava intervenire in anticipo per tutelare la salute degli italiani - si legge nel post - l'Ue avrebbe dovuto considerare anche la chiusura delle frontiere esterne".

Mercoledì scorso a Rocca Di Papa, comune alle porte della Capitale, un folto gruppo di migranti al quattordicesimo giorno di quarantena aveva protestato davanti al cancello del centro di accoglienza Mondo Migliore per sollecitare il risultato del terzo tampone. Per placare gli animi è stato necessario, anche in quel caso, l’intervento di due camionette del reparto mobile della polizia.

Sul caso del Celio è intervenuto anche lo Stato Maggiore della Difesa che ha precisato come il personale militare e i carabinieri abbiano"ripristinato immediatamente l'ordine fermando i tre migranti nigeriani ricoverati per positività al Covid 19 che hanno tentato di evadere dal nosocomio".

"Al tentativo di evasione e di mancato rispetto delle norme che regolano la quarantena e la rispettiva sorveglianza sanitaria, i tre migranti sono stati immediatamente fermati - conferma la Difesa in una nota - mentre per tutto il personale coinvolto sono state predisposte le misure di sicurezza sanitaria previste dal protocollo definito nell'ambito delle misure di contrasto al Covid 19". La situazione, assicurano dal ministero, è tornata "sotto controllo con i tre migranti nigeriani posti sotto stretta sorveglianza".

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