Secondigliano, scatta l'allarme: evaso pericoloso detenuto rom

Un pericoloso detenuto di etnia roma è evaso dal carcere approfittando di un permesso concessogli per fare visita ai parenti al campo rom di Secondigliano. È ricercato dalle Forze dell'Ordine

Secondigliano, scatta l'allarme: evaso pericoloso detenuto rom

Pericoloso detenuto di etnia rom è evaso dal carcere con uno stratagemma mentre era in permesso nel campo di Secondigliano per fare visita ad un familiare. È caccia all'uomo.

Si chiama Rade Nikolic, capelli ed occhi castani, è nato in Serbia ed ha 38 anni l'uomo che, proprio in queste ore, è ricercato su tutto il territorio nazionale dalle Forze dell'Ordine. A darne notizia è stato il segretario generale del sindacato di Polizia Penitenziaria Aldo Di Giacomo nel pomeriggio di sabato 16 novembre. Il delinquente, come si è già detto, di etnia rom era recluso nel carcere di Frosinone da cui si era allontanato per qualche ora in occasione di un permesso concessogli per una visita ai parenti del accampamento di Secondigliano. Da quanto riferisce la polizia, si tratterebbe di un soggetto molto pericoloso al quale, in passato, per un fondato rischio di fuga, vennero già sospese le uscite.

Stando ad una prima ricostruzione della vicenda, sembrerebbe che il 38enne abbia pianificato la fuga inscenando una farsa in collaborazione con i suoi familiari. Nel campo rom presso il quale si era recato, un bambino piccolo avrebbe finto un malore per distrarre gli agenti e consentire all'uomo di darsela a gambe levate. Approfittando del momento di concitazione, il rom ha guadagnato la fuga.

"Il pericoloso detenuto era scortato da sette uomini, quattro del carcere di Frosinone da cui era stato tradotto e tre di supporto dal carcere di Secondigliano. - riferisce il segretario della Polizia Penitenziaria Aldo Di Giacomo - È ora di smetterla con questo buonismo nella concessione di permessi -dai quali ne scaturisce un elevato indice di evasione. Noi ancora una volta siamo dalla parte delle vittime e dei poliziotti penitenziari".

Sulla vicenda, si è espresso anche il presidente dell'unione Sindacati di Polizia (USPP) Giuseppe Moretti con una nota diffusa a mezzo stampa. "Un altro episodio inquietante che poteva essere evitato con una lettura attenta del profilo delinquenziale del soggetto in questione, - dichiara il presidente USPP - tenendo conto delle difficoltà logistiche che presentava l'esecuzione del provvedimento e anche per l' assenza di risorse e mezzi adeguati". L'Uspp chiede l'abolizione dei permessi: "Continua a ritenere necessaria una stretta dei permessi concessi a detenuti come quello evaso, che da quanto emergerebbe avrebbe usato il figlio minore che inscenando un malore durante la visita, gli avrebbe aperto una via di fuga nonostante il pronto intervento degli agenti di scorta che solo per perizia e professionalità hanno evitato conseguenze che potevano essere drammatiche".

Quanto alla evasione del serbo, Ciro Auricchio, segretario regionale dell'Uspp ha commentato: "Il permesso - spiega - è stato eseguito in prossimità di un campo rom che tra l'altro si trova paradossalmente a ridosso del carcere di Napoli Secondigliano, quindi

a elevato rischio sia della sicurezza pubblica sia per la sicurezza del carcere stesso. Chiediamo alle autorità preposte di intervenire affinché tale campo sia demolito con relativa bonifica dell'area circostante".

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