I giudici rimettono in libertà i sette migranti accusati di aver allestito una vera e propria piazza di spaccio ai giardinetti del comune che li ospitava. Il gip del tribunale di Benevento, pur convalidando il provvedimento degli arresti, non ha ritenuto necessario disporre misure cautelare a carico degli indagati “salvati” dal fatto che i carabinieri beneventani gli hanno ritrovato in tasca una quantità di droga definita modica dai magistrati.
Erano finiti nei guai, alla fine della scorsa settimana, sei uomini e una donna, dai 19 ai 24 anni. Cinque di loro sono cittadini del Gambia, gli altri due della Nigeria. Secondo le accuse, i migranti avrebbero gestito un “chiosco” della droga nei giardinetti di Telese Terme approfittando di una struttura in legno originariamente adibita a punto ristoro nel parco delle Antiche Terme e adesso inutilizzata. Durante l’operazione, i carabinieri sequestrarono ai sette indagati un quantitativo pari a sessanta grammi di marijuana insieme a una discreta somma di denaro, ammontante a qualche centinaia di euro, in banconote di piccolo taglio.
Come riporta Ottopagine, a spingere il giudice a non disporre misure cautelari a carico degli indagati ci sono, oltre al fatto che il quantitativo di droga posto sotto sequestro è stato ritenuto troppo modesto per l'applicazione della detenzione domiciliare, anche dubbi sul fatto che le persone fermate siano effettivamente tutte coinvolte nell’affare della droga.
È decaduta, così, anche l’accusa per evasione a carico del più giovane del gruppo, un 19enne della Nigeria, che era stato fermato per
evasione appena due giorni dopo l’arresto per droga e che avrebbe così rischiato di finire in carcere. I sette indagati erano stati ristretti al regime degli arresti domiciliari presso le tre strutture di accoglienza della zona.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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