Ora è ufficiale: sarà la cordata Salini-Impregilo (con Fincantieri e Italferr) a ricostruire ponte Morandi. A confermare le indiscrezioni della vigilia - che la davano in vantaggio sull'azienda friulana Cimolai - è stato il commissario alla ricostruzione Marco Bucci. A ricoprire il ruolo di padre nobile sarà l'archistar genovese Renzo Piano, che ha vinto il "ballottaggio" con il collega spagnolo Santiago Calatrava. Delle 22 proposte arrivate inizialmente alla struttura commissariale del sindaco di Genova, erano rimaste in due a giocarsela: da un lato il progetto firmato Salini-Impregilo insieme a Fincantieri e Italferr, dall'altro quello presentato da Cimolai. Il commissario e primo cittadino genovese avrebbe preferito una soluzione per coinvolgere insieme i due gruppi, ma non è stato possibile.
Svanito il timore di un eventuale ricorso di Cimolai: "Non è nostra intenzione farlo", ha smentito il colosso friulano delle costruzioni. Una notizia che rasserena gli animi e consente alla città della Lanterna di concentrarsi solo ed esclusivamente sulla ricostruzione, che dovrebbe partire a marzo 2019 una volta terminata la demolizione. I cantieri per la quale sono già stati avviati, in attesa di cominciare con l'abbattimento vero e proprio del vecchio ponte, che sarà possibile solo con il totale dissequestro delle aree da parte della procura. Ma si pensa già alla fase successiva. A influire in maniera decisiva sulla decisione della struttura commissariale è stata la disponibilità di Salini-Impregilo a ritoccare il progetto originario di Piano, riducendo il numero di piloni previsti e con esso anche i tempi per la ricostruzione.
I lavori cominceranno a marzo 2019 per terminare entro Natale dello stesso anno. Lo ha ribadito anche il ministro Toninelli: "Sarà pronto entro la fine dell'anno: l'inaugurazione spostata al massimo a marzo 2020". Costerà 200 milioni di euro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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